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Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet: la “rossa” usata dal Papa a Fiorano

Quando Giovanni Paolo II venne a Maranello, una Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet condusse il Papa.

Auto Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet
Vista di profilo (Foto Ferrari)

La Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet è stata usata da molti personaggi famosi, ma l’ospite più prestigioso accolto a bordo di questa auto sportiva del “cavallino rampante” è stato Papa Giovanni Paolo II. L’amato Pontefice, che sapeva entrare nel cuore della gente con la forza della sua fede e del suo carattere, vi girò sulla pista di Fiorano in occasione della visita agli stabilimenti di Maranello.

In quella circostanza, la più alta autorità religiosa della Chiesa Cattolica avrebbe dovuto incontrare Enzo Ferrari. Ma le condizioni di salute del Commendatore non lo consentirono. I due si poterono scambiare due chiacchiere solo al telefono. Chissà cosa si dissero. Era il 4 giugno del 1988.

Per salutare i fedeli presenti lungo la pista di prova della casa di Maranello, il Papa -fuori da ogni protocollo- chiese di usare un’automobile del “cavallino rampante”. Un modo, forse, per manifestare una maggiore vicinanza agli operai e alla gente del territorio, orgogliosa del marchio emiliano. Il desiderio di Papa Giovanni Paolo II fu esaudito al volo, ovviamente.

L’auto giusta per benedire i fedeli nella terra dei motori

Per il giro del circuito di Fiorano, i manager pensarono che il modello più adatto fosse una Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet. Non si scelse un esemplare di colore bianco, tipo papamobile, ma un modello nella più tradizionale livrea rossa. Al volante si mise Piero Ferrari, figlio del Drake, che lo portò lungo il nastro d’asfalto, per omaggiare i presenti e benedirli. Quelle immagini del Santo Padre fecero il giro del mondo, anche perché Papa Giovanni Paolo II piaceva (e piace) veramente alle gente, che lo porta gelosamente nel cuore, come esempio di grande spiritualità e di straordinaria energia cristiana.

La Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet trasse grandi benefici di immagine da quell’esperienza con un’ospite straordinario come il Sommo Pontefice. Il modello, sbocciato nel 1985, disponeva di un motore più potente di quello che alimentava le versioni precedenti della stessa vettura. Gli uomini di Maranello decisero infatti di installare il nuovo propulsore V8 da 3.2 litri, identico a quello destinato alla serie 328. La maggior potenza rese la Mondial ancora più esclusiva: nessuna concorrente di pari cilindrata era in grado di offrire, con prestazioni dinamiche paragonabili, l’ebbrezza di un viaggio a cielo aperto per quattro persone.

Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet: migliora lo stile della 2+2

Pininfarina si mise al lavoro sulla carrozzeria, per renderla più seducente, centrando in pieno l’obiettivo. Il maestro torinese, autore del design iniziale dell’auto, seppe incrementarne eleganza e sportività, migliorandone la presa emotiva, che non era mai stata il punto forte del modello. La Mondial, per quanto interpretasse con classe il difficile tema della coupé 2+2 a motore centrale, non era riuscita ad entrare nel cuore degli appassionati come gli altri modelli più sportivi del marchio. L’estetica, pur se frutto di un attento bilanciamento di variabili complesse, non era da sballo.

Con l’arrivo della Ferrari Mondial 3.2 il taglio stilistico fu rinnovato, con apprezzabili miglioramenti, che hanno dato vigore alla tela espressiva ed emotiva. L’elemento di rottura più evidente fu l’arrivo dei nuovi paraurti, meglio raccordati, al posto degli ingombranti fascioni neri del precedente step. Chiari i benefici sull’immagine, ulteriormente esaltata dalla più forte presenza scenica.

La versione scoperta era più bella della coupé e continua ad esserlo: parere personale, condiviso da molti. Consente inoltre di vivere en plein-air le emozioni della marcia, con la colonna sonora dei 270 cavalli Made in Maranello che spingono alle spalle dell’abitacolo. Il modello è in grado di raggiungere una velocità massima di 250 km/h. In totale furono prodotte 810 Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet. Uno di questi esemplari “scese in pista” con Papa Giovanni Paolo II a bordo. Peccato per il mancato incontro con Enzo Ferrari, ma il destino non volle.

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