Serve un indovino per capire se, come e quando le auto elettriche in Italia prenderanno piede. Una previsione era difficile da fare nel 2019; con le incognite della pandemia, elaborare uno scenario è ancora più arduo. Comunque, su basi scientifiche, Motus-E (l’associazione per lo sviluppo della mobilità elettrica) dice la sua. In collaborazione col CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) – Istituto sull’inquinamento atmosferico. Il cuore è, a nostro avviso, il Piano nazionale per la ricarica delle auto elettriche: 5 punti chiave. Se e quando il progetto andrà in porto, si potrà avere un boom delle macchine a pila.
Piano nazionale per la ricarica delle auto elettriche: su cosa si basa
Parliamo per la precisione del Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica (PNire)
- Realizzare 4.500 – 13.000 punti di ricarica di tipo lento/accelerato ad accesso pubblico entro il 2020.
- Creare 2.000 – 6.000 stazioni di ricarica veloce ad accesso pubblico entro il 2020.
- Allestire con stazioni di ricarica veloce ad accesso pubblico almeno 500 stazioni di rifornimento autostradale entro il 2020.
- Mettere in piedi con stazioni di ricarica veloce ad accesso pubblico almeno 1.750 stazioni di rifornimento stradali entro il 2020.
- Servono stazioni di ricarica veloci ad accesso pubblico almeno 1.750 “poli attrattori di traffico”: centri commerciali, supermercati, grandi stazioni ferroviarie, parchi divertimento, parcheggi di interscambio nei capolinea delle metropolitane, aeroporti e porti. Entro il 2020.
Per stazioni di ricarica veloce si devono intendere siti dotati di sistemi di ricarica “fast multistandard”: di potenza maggiore di 40 kW. E in grado di garantire la assoluta interoperabilità con tutti i veicoli elettrici e ibridi plug in.
Ricordiamo che invece il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile stanzia 3,7 miliardi di euro per il ricambio/rinnovo della flotta autobus del trasporto pubblico locale su gomma. E il miglioramento della qualità dell’aria. Obiettivo dichiarato è l’avvicinamento dell’età media del parco dagli 11,4 anni attuali ai 7,5 della media europea.
Quindi, necessario centrare gli obiettivi del Piano nazionale per la ricarica delle auto elettriche. Ma a tutto questo si aggiunga che il costo delle elettriche deve scendere: da sé o con incentivi statali. Senza contare che l’autonomia delle vetture a batteria è in crescita.