in

Ricarica domestica auto elettrica: 4 punti chiave

Le dritte perché tutto sia efficiente al massimo

wallbox

Ricarica domestica auto elettrica: 4 punti chiave. Spunti presi da un lunghissimo documento di Motus-E perché tutto sia efficiente al massimo. Serve una premessa: il motore a pila per auto utilizza l’energia elettrica accumulata dalla batteria, trasformandola nell’energia meccanica necessaria a far muovere la vettura. L’energia elettrica viene trasferita al motore elettrico grazie all’inverter. Questo dispositivo trasforma la corrente continua dell’accumulatore in corrente alternata e la invia al motore. In fase di rilascio dell’acceleratore, il motore elettrico funge da generatore e ricarica la batteria; identica funzione si attiva in fase di frenata. L’elettrica schizza via in partenza, perché l’elettricità arriva subito: accelerazioni da urlo, specie le supercar.

1) Ricarica auto elettrica a casa: con wallbox è meglio

Le batterie delle vetture elettriche devono essere ricaricate. La maggior parte delle auto elettriche possono essere ricaricate all’80% della loro capacità in 30 minuti, ma la velocità di ricarica domestica è vincolata dai contratti di fornitura di energia elettrica dell’impianto.

Spesso si utilizzano caricatori portatili collegati a prese di corrente comuni (Schuko o Industriali). Questa modalità di ricarica si chiama Modo 2 ed è quella più diffusa per la ricarica a casa. Sul cavo di alimentazione del veicolo è presente il Control Box: garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica.

Ma, consiglia Motus-E, per maggiore sicurezza è consigliato l’utilizzo di prese CEE industriali al posto delle Schuko: meglio far vedere tutto al personale qualificato, che deve occuparsi anche dell’installazione. La soluzione perfetta è una wallbox, cioè un tipo di presa intelligente appositamente concepita per la ricarica domestica delle auto elettriche. Da comprare o da prendere a noleggio dalla Casa auto o da un fornitore.

2) Paura che l’elettrica vada in fiamme: bufale online

Il Dipartimento dei Vigili del fuoco, il 5 novembre 2018 ha stabilito che, allo stato attuale, non risulta che i veicoli elettrici presentino un livello di rischio di incendio e/o esplosione maggiore rispetto ai veicoli tradizionali.

Si dà spazio alle elettriche che vanno a fuoco: tanti articoli online. Fanno presa. Non si dà lo stesso spazio alle auto a benzina o diesel che vanno in fiamme: fanno meno notizia.

3) E per i palazzi condominiali? Cosa sapere

I palazzi condominiali, invece, spesso troviamo colonnine in corrente alternata (AC): utilizzano una modalità di ricarica diversa rispetto a quella vista in precedenza. È detta Modo 3, che consiste nel fornire energia elettrica (230V monofase o 400V trifase) al caricabatterie interno al veicolo elettrico.

Ci sono stazioni di ricarica con prese specifiche per veicoli elettrici Tipo 2 (connettore standard europeo), Tipo 3A (connettore specifico per veicoli elettrici leggeri) e Tipo 3C (ormai in disuso nelle nuove stazioni di ricarica). Per collegare il veicolo elettrico alla colonnina, serve un cavo di ricarica Modo 3. Questo cavo è solitamente in dotazione al veicolo.

Ricordiamo che il connettore Tipo 2 è lo standard europeo per le stazioni di ricarica in corrente alternata ed è il connettore più utilizzato sulle auto elettriche dai costruttori europei di veicoli elettrici. Questo connettore si può usare sia per le ricariche monofase sia per le ricariche trifase. Da non confondere con il connettore Tipo 3A è il connettore dedicato alla ricarica dei veicoli elettrici leggeri (scooter elettrici, quadricicli).

4) Prezzi medi per ricarica domestica

Da 0,15 a 0,30 €/kWh: questo è il costo medio dell’energia elettrica a uso residenziale nel 2020. Serve per calcolare il costo di una ricarica o il costo per ogni chilometro percorso; è l’equivalente del prezzo della benzina per i veicoli a combustione. Se le ricariche avvengono con il proprio impianto fotovoltaico, la convenienza è ovviamente maggiore. I costi dell’energia non domestica e pubblica, sono superiori a causa di una differente normativa.

Una ricarica completa (80-100% della capacità della batteria) a 3,7 kW richiede circa 5/6 ore di tempo. Una ricarica completa (80-100%) a 7,4 kW richiede circa 2/3 ore di tempo. E così via. Ma quando si fa la ricarica completa? Di rado. In genere, si fanno rabbocchi.

Lascia un commento