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Aumento multe sforamento consumi auto: no di Trump all’aumento delle sanzioni

Il presidente uscente degli Stati Uniti grazia i Costruttori

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Aumento multe sforamento consumi auto: no di Trump all’aumento delle sanzioni. Ovviamente, ai consumi sono legate le emissioni. Il presidente uscente degli Stati Uniti grazia i Costruttori. Si tratta di uno degli ultimi provvedimenti dell’amministrazione di The Donald. In arrivo il passaggio di consegne al presidente eletto Joe Biden.

Aumento multe sforamento consumi auto: richiesta accolta

Così, il tycoon ha detto sì alla richiesta avanzata dall’industria automobilistica. Obiettivo: rinviare l’entrata in vigore del nuovo sistema di multe molto più pesanti per il mancato rispetto dei limiti su consumi ed emissioni delle vetture. D’altronde, anche l’Unione europea, col sul nuovo corso verde per il rispetto dell’ambiente, stanga notevolmente le Case auto europee che sforano i limiti.

Occhio però: potrebbero scattare le contestazioni da parte delle associazioni ambientaliste. O chissà, magari lo stesso Biden potrebbe dire no. Ballano centinaia di milioni di dollari per le Case auto.

La storia delle multe per consumi ed emissioni: una telenovela

Sono quelle normative fortemente volute dall’ex presidente Obama. Dopodiché, il Congresso degli Stati Uniti nel 2015 ci ha messo sopra un caricone ancora più forte, con un secondo inasprimento delle sanzioni per i Costruttori che sforano. Come se non bastasse, la Nhtsa (l’agenzia deputata alla vigilanza sul settore dei trasporti) ha fatto letteralmente schizzare da 5,5 a 14 dollari la multa comminata per ogni 0,1 miglia per gallone di sconfinamento oltre i limiti. Un miliardo di dollari l’anno di multe. Nel 2019, la Casa Bianca ha sospeso la legnata. Nel 2020, una corte d’appello federale ha emesso una sentenza per cancellare il provvedimento.

Soldi, quelli delle multe, che potrebbero essere impiegati per costruire veicoli puliti, anziché per versare le ammende. Sarà interessante ora capire la posizione di Biden verso le Case e la mobilità elettrica: sarà una rivoluzione verde?

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