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Indagini per crollo doloso sul Ponte Morandi?

Stando a indiscrezioni, la Procura indaga anche sul reato per dolo: vediamo cosa vuol dire

crollo ponte morandi

Indagini per crollo doloso sul Ponte Morandi? Stando a indiscrezioni, la Procura indaga anche sul reato per dolo: vediamo cosa vuol dire. Che qualcuno l’ha fatto apposta a far cadere il Ponte? No. Non significa che gli indagati abbiano volutamente fatto crollare il viadotto. Ma che abbiano messo insieme una serie di comportamenti dolosi come la mancata manutenzione o la realizzazione di falsi verbali, tali da portare al crollo dello stesso. Lo dice la Procura di Genova.

Indagini per crollo doloso sul Ponte Morandi: passaggio chiave

Stando a queste voci, si passa quindi dal crollo colposo (per imperizia, imprudenza), con colpa; al crollo doloso, con dolo, volontarietà. È un’indagine. Non ci sono sentenze, non si sa nulla e i tempi saranno lunghi come sempre. Per accettare le responsabilità legate al crollo del Ponte Morandi, disgrazia senza precedenti nella storia della sicurezza stradale italiana, che ha causato 43 morti il 14 agosto del 2018.

Gli inquirenti stanno indagando anche sul possibile reato di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi. In più, ci sono accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Sotto indagine 71 persone.

Una bella differenza. Col reato doloso, rispetto a quello colposo, ci sono pene molto più severe. Col doloso, 12 anni di carcere. Col colposo, 5 anni. Ma se e quando si arriverà a una sentenza in giudicato definitiva. Infatti, chi indaga dice che le formalizzazioni della Procura potrebbero essere poi cambiate dai giudici in sede di processo.

Dalle barriere al Ponte di Genova: cosa accade

Occhio: la nuova ipotesi di reato è scaturita da un’inchiesta parallela. Sulle barriere fonoassorbenti, installate su 60 chilometri di rete autostradale e risultate pericolose. Che nulla c’entrava col crollo in modo diretto. Indagine che ha già portato all’arresto di diversi manager e tecnici di Autostrade per l’Italia, tra cui l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci.

Altra accusa da dimostrare: aver deliberatamente voluto risparmiare sulle opere di manutenzione. Con un obiettivo: accrescere gli utili del gruppo Atlantia. Come? Falsificando gli atti per nascondere i mancati lavori. Tutti guai comunque che non riguardano in nessun modo la dirigenza attuale.

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