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Opel Rüsselsheim: 70 anni fa ripartiva lo stabilimento tedesco

Il sito tedesco tornò a splendere grazie a vecchi maestri artigiani

Opel Rüsselsheim stabilimento

Lo stabilimento Opel di Rüsselsheim è ancora oggi uno dei principali centri mondiali di produzione automobilistica ed è tradizionalmente all’avanguardia nell’industria del settore. La continua serie di migliorie e il costante rinnovamento hanno permesso ai siti produttivi dalla casa automobilistica tedesca di mantenersi all’avanguardia a livello tecnologico.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando gli alleati arrivarono a Rüsselsheim, trovarono solo un cumulo di macerie. Circa il 50% degli edifici, che costituivano l’originale fabbrica di Opel, era in parte o totalmente distrutto e i vari macchinari erano quasi tutti inutilizzabili. Perciò, venne avviato un lungo lavoro per rilanciare l’impianto che dal 1899 era stato al centro dell’attività produttiva del brand di PSA.

Opel Rüsselsheim stabilimento
Stabilimento Opel di Rüsselsheim

Opel: 70 anni fa ripartiva la fabbrica di Rüsselsheim

Con l’abilità e la capacità di improvvisazione dei vecchi maestri artigiani si riuscì ad estrarre dalle macerie i macchinari e a ripararli e a ricostruire in parte le attrezzature mancanti. Il 15 luglio del 1946, il primo autocarro Opel Blitz da 1 tonnellate lasciò le officine e a Rüsselsheim cominciò a regnare un nuovo ottimismo. Il primo cliente fu un imprenditore di Wiesbaden che pagò 6600 marchi un Opel Blitz dotato di un motore a sei cilindri in linea da 2.5 litri.

Alla fine di quell’anno furono prodotti 839 autocarri Blitz. Concessionarie e clienti chiedevano sempre più spesso quando sarebbe arrivata un’auto Opel. Tuttavia, le norme imposte dalle potenze alleate vietavano ancora la costruzione di vetture con cilindrata superiore a 1.5 litri.

I dirigenti della casa automobilistica tedesca decisero di riproporre la berlina Olympia il cui propulsore a quattro cilindri da 1.5 litri non andava contro le norme. Nel 1950, Opel ultimò la ricostruzione postbellica dello stabilimento di Rüsselsheim e poco dopo presentò una nuova Opel Olympia, dimostrando di aver concluso la prima fase della sua ricostruzione.

Al prezzo di 68 75 marchi, la vettura era equipaggiata da una motore da 37 CV con cambio al volante a 3 marce e trazione posteriore. La vettura venne proposta anche in versione cabrio, anche se prodotta in pochi esemplari. Molti carrozzieri proponevano delle versioni station wagon particolarmente apprezzate da quanti utilizzavano l’Olympia anche per lavorare.

Anche se c’erano diversi disoccupati e gran parte della popolazione viveva in case riparate in modo approssimativo, c’era chi voleva farsi notare. Perciò, Opel decise di applicare delle cromature sul radiatore e sulle ruote della Opel Olympia. Da allora, la crescita del marchio automobilistico tedesco in Europa procedette in gran parte con lo sviluppo dello stabilimento di Rüsselsheim.

La prima catena di montaggio del’industria automobilistica fu adottata proprio da Opel

Nel 1924, Opel decise di installare la prima catena di montaggio dell’industria automobilistica tedesca. Nel ‘35, si iniziò a costruire la prima auto a scocca portante. Maggiore leggerezza, prestazioni più brillanti a parità di motore, consumi più contenuti e maggiore sicurezza erano i vantaggi derivanti da questa soluzione.

Dal punto di vista produttivo, c’era un’altra importantissima novità: il cosiddetto “matrimonio” della carrozzeria e del propulsore. Gli assali preassemblati e i motori non venivano più appoggiati sul telaio nudo ma sollevati dal basso all’interno della scocca. Opel costruì degli elevatori da utilizzare appositamente per questo scopo. L’evoluzione del famoso sito tedesco proseguì anche nel secondo dopoguerra. Già nella prima metà degli anni ‘50, l’azienda investì complessivamente 300 milioni di marchi, una somma parecchio alta per quel periodo.

Grazie a questo investimento, la casa automobilistica di PSA acquistò innovative apparecchiature elettroniche, pneumatiche e di precisione e una serie di strumenti di prova che gli permisero di ottenere tolleranze costruttive che allora erano considerate molto strette.

L’installazione di un nuovo trasportatore interno fece aumentare ulteriormente la capacità produttiva. Basti pensare che Opel ha registrato un incremento di circa il 60% di unità prodotte da un anno all’altro dopo le 167.000 unità registrate nel dicembre del 1954. La posa della prima pietra dell’edificio K40 nel maggio del ‘54 diede il via a quello che allora era considerato il più grande progetto di nuova costruzione industriale della Repubblica Federale Tedesca. I nuovi edifici ospitavano non solo il reparto presse ma anche quello dell’assemblaggio finale.

Le linee di produzione, lunghe complessivamente 28 km, furono avviate il 13 agosto 1956 ed occupavano una superficie di 236.000 m². La produzione raggiunse i 1000 veicoli al giorno. Nel 1981, Opel fece un altro salto innovativo molto importante con l’apertura del nuovo reparto verniciatura che misurava 400 m di lunghezza, 80 di larghezza e 32 di altezza. Questo ha permesso di dare una nuova impronta alla fabbrica di Rüsselsheim.

Opel Rüsselsheim stabilimento

Il brand di PSA divenne la prima casa automobilistica ad usare vernici ecocompatibili

Opel divenne il primo costruttore di auto al mondo ad impiegare vernici ecocompatibili a base di acqua nella sua produzione in serie. L’intero processo veniva gestito utilizzando dei sistemi elettronici, anche per tenere sotto controllo la qualità. Oltre all’impiego di robot, l’impianto tedesco vide l’introduzione delle prime parvenze del lavoro di gruppo grazie alla produzione modulare alla fine degli anni ‘80.

Nelle isole di montaggio, il personale metteva insieme dei sottogruppi come le porte. Il lavoro divenne di gran lunga più interessante lungo la catena di montaggio poiché le operazioni manuali, prima svolte singolarmente, erano ora effettuate all’interno di gruppi di lavoro. Lo stabilimento di Rüsselsheim anticipò un nuovo metodo di lavoro che nel giro di pochissimi anni fu largamente adottato dalle case automobilistiche.

Dal 2002, Opel avviò un grande rinnovamento dello stabilimento tramite un miglioramento dell’infrastruttura con la costruzione di una nuova centrale elettrica e di un reparto presse. La particolare forma a stella dell’area su cui sorge il reparto d’assemblaggio (48.000 m² di superficie) presenta particolari vantaggi rispetto alle disposizioni tradizionali.

Questa forma consente una buona visione complessiva dell’intera area di produzione, riduce le distanze e migliora le comunicazioni interne. Inoltre, essa ha permesso di realizzare 70 aree di sosta per autocarri in modo che le merci possano essere consegnate direttamente sul luogo dove vanno montate.

La linea di produzione si sviluppa lungo quattro punte della stella mentre sulla quinta si preparano le porte e i moduli cruscotti prima di inserirli nel flusso della produzione. Grazie a questa disposizione decentrata, una qualsiasi interruzione presso una delle 175 stazioni di lavoro non influisce immediatamente sull’intero processo produttivo.

Un altro vantaggio dato da questa disposizione è che è possibile montare modelli differenti sulla stessa linea. I materiali e le componenti vengono preparati seguendo una sequenza di produzione attentamente programmata nel Business Mall che provvede anche alle consegne. Questa procedura rende quasi superfluo l’immagazzinaggio e il complicato processo di preassemblaggio.

Al centro della stella è presente il centro nervoso con i quadri informativi e le sale riunioni. Le vicine aree ricreative del personale degli uffici nello stabilimento Opel di Rüsselsheim sono posti sul lato esterno dell’edificio in un’ala a tre piani che presenta una superficie complessiva pari a 3000 m².

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