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Aprono i cantieri stradali in deroga 

La ministra De Micheli ha sostanzialmente invitato le stazioni appaltanti a operare: Anas e Rete Ferroviaria Italiana

cantieri stradali

Aprono i cantieri stradali in deroga a quasi tutte le disposizioni. Lo vuole la ministra dei Trasporti De Micheli. Il motivo è semplice: col Covid il rischio è che tutti si fermi, e così invece non dev0essere. Trattasi di un invito ad adottare tutti gli atti necessari a esercitare, fin da subito, i poteri derogatori previsti. Da cosa? Dall’articolo 2 del decreto Semplificazioni (DL 76/2020). Questo il contenuto della lettera inviata oggi dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli alle due principali stazioni appaltanti del Gruppo FS: Anas e Rete Ferroviaria Italiana.

Aprono i cantieri stradali in deroga: resta il penale

Ovviamente,  la deroga a ogni disposizione di legge, escluse quelle penali. Per ciò che concerne l’attività di esecuzione dei lavori, la progettazione e l’esecuzione dei contratti. Il tutto in attesa della nomina dei commissari straordinari. Si procede all’apertura di cantieri stradali. E relativi anche a opere caratterizzate da un’elevata complessità progettuale. Con difficoltà esecutiva e attuativa. O con criticità tecnico-amministrative oppure in caso di  interventi con ricadute importanti sul tessuto socioeconomico.

In particolare, la procedura negoziata per i settori ordinari e speciali può essere utilizzata. Serve la pubblicazione dell’avviso di indizione della gara o di altro atto equivalente. Il tutto per ragioni di estrema urgenza derivanti dagli effetti negativi della crisi causata dalla pandemia. Si parla di settori dell’edilizia scolastica, universitaria, sanitaria, giudiziaria e penitenziaria. Ma anche delle infrastrutture per attività di ricerca scientifica e per la sicurezza pubblica. E dei trasporti, nonché delle infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali, lacuali e idriche.

Lavori necessari per il futuro della nazione

Per potenziare la crescita del Paese, in un momento storico difficilissimo per l’Italia, reso ancora più problematico dal Covid. Con l’auspicio dell’Esecutivo che i ritardi degli aiuti forti da parte dell’Unione europea non divengano più gravi.

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