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Esame pratico di guida patente sospeso: polemiche

Il decreto ministeriale 507 sospende fino al 21 novembre le prove pratiche di guida nelle Regioni rosse

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Esame pratico di guida patente sospeso: polemiche. Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta: qui, il decreto ministeriale 507 sospende fino al 21 novembre le prove pratiche di guida. Perché sono zone rosse. Lo ha detto il ministero dei Trasporti. Per i candidati che non potranno sostenere tali prove, verrà prorogata fino al 31 dicembre la validità dell’autorizzazione ad esercitarsi alla guida. Insomma, il Foglio rosa nelle zone rosse vale di più. La sospensione si applica anche alle prove di verifica delle capacità e dei comportamenti di guida per le revisioni delle patenti. Ma l’Unasca (Unione autoscuole) non ci sta. E polemizza.

Esame pratico di guida patente sospeso: caos

A una settimana dall’ultimo Dpcm, arriva un nuovo decreto della ministra Paola De Micheli. Col quale si sospendono le prove pratiche nell’Italia rossa. Con tale provvedimento le autoscuole ridurranno le proprie attività del 50%, dice l’Unasca, ma non potranno accedere ad alcun contributo perché risultano comunque aperte e operative ai sensi del Dpcm e quindi escluse dal dl Ristoro.

L’Unasca esprime la sua preoccupazione per una situazione assurda e troppo penalizzante per un settore che ha già pagato molto e che vive quotidianamente anche i ritardi delle Motorizzazioni. Inoltre in merito agli ultimi provvedimenti emanati, non sono stati ascoltati gli operatori del settore, che chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D: esami per moto e autobus, non vi è la problematica del distanziamento fisico come per gli esami della patente B.

Alla luce di questa situazione, l’Unasca chiede che tutte le autoscuole, scuole nautiche con attività nelle regioni-zone rosse siano almeno inclusi tra quelle per cui sono previsti ristori.

Posizione più che condivisibile: la politica dovrebbe mettersi di più nei panni di chi viene tartassato dalle norme Covid.

La fonte della comunicazione sugli esami è il sito, non direttamente il ministero

Alla preoccupazione si aggiunge anche l’indignazione di Unasca che, dopo numerose interlocuzioni, non ha ricevuto alcuna comunicazione dal ministero, ed ha appreso la notizia del decreto dal sito del ministero.

E anche in questo caso l’Unasca ci pare abbia perfettamente ragione.

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