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A fine ottobre le BAT su base Alfa Romeo saranno proposte all’asta in un lotto unico

Le tre iconiche vetture BAT su base Alfa Romeo saranno proposte all’asta in un lotto unico per la prima volta

Alfa Romeo BAT

La gente che nel 1953 si trovava al Salone di Torino rimase stupita di fronte allo stand di Bertone. L’immenso Franco Scaglione aveva concepito infatti per Bertone l’iconica BAT 5, ovvero la Berlinetta Aerodinamica Tecnica 5. A diventare un’icona ci mise un solo attimo perché il design che si portava dietro avrebbe condizionato vizi e virtù della seconda metà del Ventesimo Secolo.

Alfa Romeo BAT

L’incredibile show car era stata realizzata sfruttando il telaio della Alfa Romeo 1900 SS e presentava una splendida carrozzeria in acciaio dalle linee futuristiche e voluttuosamente scolpita, un muso simile alla fusoliera di un aeroplano fiancheggiato da grandi prese d’aria, ampie fiancate che nascondevano le ruote e un impressionante paio di derive posteriori ricurve. Il design, quasi ultraterreno, era stato fortemente influenzato dallo stile stravagante della Jet Age che era in voga nell’America del dopoguerra e traduceva gli ultimi sviluppi della tecnologia aeronautica nella sfera dei prodotti di consumo. Scaglione ha ideato in modo creativo l’estetica allora all’avanguardia degli aeroplani con la sensibilità per le proporzioni e l’eleganza per cui la cultura della carrozzeria italiana era già particolarmente nota.

Alfa Romeo BAT

La BAT 5 non era solo stupenda da guardare, ma anche fortemente efficiente. Nel suo brief iniziale, Giuseppe “Nuccio” Bertone aveva chiesto a Franco Scaglione di creare una forma che consentisse di introdurre il coefficiente di resistenza più basso possibile. Durante i test, la prima Berlinetta Aerodinamica Tecnica si è dimostrò particolarmente efficiente e stabile, anche se Bertone non disponeva di una galleria del vento e i suoi ingegneri dovevano apporre fili di lana alla carrozzeria e analizzare le potenziali turbolenze derivanti alle alte velocità. La carrozzeria realizzata completamente a mano permetteva di ridurre il peso e di introdurre una linea particolarmente aerodinamica che col motore due litri spingeva la BAT 5 oltre i 200 km/h di velocità massima superando l’Alfa Romeo 1900 SS da cui derivava.

Seguirono altri due concept

Lodata dalla stampa e dal pubblico, la BAT 5 venne seguita da due ulteriori concept, le BAT 7 e BAT 9, che sono state rivelate rispettivamente ai Saloni dell’Automobile di Torino nel 1954 e 1955, portando l’idea iniziale al livello successivo. Per la BAT 7, Scaglione ha rielaborato e messo a punto la formula originale per rendere l’auto ancora più aerodinamica e spettacolare. Il muso era stato abbassato e le aperture per i condotti dell’aria ammorbidite mentre al centro spiccava una pinna stabilizzatrice con le derive laterali ancora più arcuate. Di conseguenza la Bat 7 registrava un coefficiente di resistenza aerodinamica di appena 0,19, inferiore praticamente a qualsiasi auto di serie in vendita oggi.

Alfa Romeo BAT

Con la BAT 9 Franco Scaglione e il team di Bertone hanno ammorbidito il loro approccio stilistico a favore di una variazione più orientata alla produzione del tema originale che ha incorporato elementi del linguaggio del design contemporaneo dell’Alfa Romeo. Il muso era levigato e presentava il tipico Scudetto Alfa Romeo, le prese d’aria erano di dimensioni ridotte, le ruote non erano più coperte e le ali “a pipistrello” erano state tagliate rendendole simili a pinne laterali più moderate nella realizzazione complessiva. Quello che era iniziato come un esercizio aerodinamico e di design senza compromessi sembrava destinato a dirigersi verso la concretezza della linea produttiva. Ma anche se i prototipi risultavano completamente operativi l’Alfa Romeo non ha mai preso in considerazione la costruzione di una versione di produzione delle futuristiche, anche se poco pratiche ed estremamente costose, BAT.

All’asta il 28 ottobre

Dopo diverse apparizioni presso i più noti saloni, le vetture caddero nell’abbandono più completo. Almeno fino a quando tutte e tre vennero riunite e acquistate da un appassionato dal sud della California negli Anni Ottanta.

Alfa Romeo BAT

Nel frattempo i tre concept avevano aiutato Nuccio Bertone a stabilire la sua affermazione in tema di design destinato all’automobile, rafforzando anche i legami dell’azienda con l’Alfa Romeo. Franco Scaglione ha progettato infatti anche altre auto iconiche per il marchio milanese come l’elegante Alfa Romeo Giulietta Sprint, l’Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale e la straordinaria Alfa Romeo Tipo 33 Stradale.

Alfa Romeo BAT

Si può in ogni caso dire che le BAT 5, BAT 7 e BAT 9 sono tra le visioni automobilistiche più audaci, senza compromessi e futuristiche mai realizzate. Dopo essere state premiate al prestigioso Concours d’Elegance di Pebble Beach nel 1989 e di nuovo nel 2005 quindi esposte in importanti mostre sul design automobilistico in America, la BAT Trinity è oggi considerata la serie più unica, desiderabile e preziosa nel mondo delle auto da collezione. Le BAT hanno segnato una svolta nella storia automobilistica. In questo senso, l’impatto della serie BAT non è stato affatto limitato al mondo delle auto ispirando generazioni di designer e incoraggiando le menti creative di tutto il mondo a innovare per mettere in discussione lo status quo, dispiegando il loro potenziale artistico.

Alfa Romeo BAT

Ora le tre auto custodite con cura da un unico proprietario saranno messe in vendita il 28 ottobre da Sotheby’s durante la Sotheby’s Contemporary Art Evening Sale di New York. “Poter offrire all’asta le BAT su base Alfa Romeo in un unico lotto è un’opportunità irripetibile”, ha ammesso Rob Myers, Presidente di RM Sotheby’s. “Farlo durante la Sotheby’s Contemporary Art Evening Sale non fa che aggiungere ulteriore validità al significato globale delle BAT. Queste tre vetture davvero spettacolari sono tra i pezzi di design automobilistico più immediatamente riconoscibili e importanti mai prodotti. Inoltre, non sono mai stati offerti in vendita come in un lotto unico, quindi l’offerta di questo trittico di design potrebbe non ripetersi più”.

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