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Certificato provvisorio revisione auto: situazione critica?

Problemi con le verifiche: in tilt il Ced (Centro elaborazione dati) della Motorizzazione

revisione

Niente scuse da accampare: prima del Covid, le Motorizzazioni esplodevano di lavoro. Con ritardi di ogni genere, specie per i collaudi delle auto a gas. Adesso, col coronavirus, la situazione pare critica. Lo segnala la CNA Lombardia: in tilt il Ced (Centro elaborazione dati) della Motorizzazione.

Certificato provvisorio revisione auto: guidatore in regola

Così, gli automobilisti si vedono rilasciare una carta momentanea di revisione auto dalle officine indipendenti, dai revisori. Che sono del tutto innocenti e vittime come i consumatori di un sistema diabolico.

Non è l’unico problema. Col Covid, le revisioni si sono stoppate: ora occorre smaltire l’enorme arretrato. Parliamo di un parco auto vetusto: motivo in più per aver bisogno di incentivi.

La teoria dell’Unione europea sulla revisione. E la realtà italiana

Ci sono direttive chilometriche dell’Unione europea sulla revisione auto: come va fatta, con quali criteri, seguendo quali regole. Se l’Ue e i Paesi frugali sapessero come siamo conciati in fatto di revisione auto, visto che abbiamo confusione con le scadenze post Covid e che ogni tanto occorre emettere il certificato provvisorio col sistema in tilt… Si resta così in attesa del famigerato il talloncino da applicare alla carta di circolazione.

Sentiamo Luciano Castellin, Presidente dell’Unione Servizi alla Comunità di CNA Lombardia: un’inefficienza ormai cronica che danneggia pesantemente i centri di controllo. Impossibilitati ad erogare il servizio al cliente. Al pari di molte altre attività imprenditoriali che necessitano del collegamento al portale.

In parallelo, resta il problema delle direttive italiane che si sono sovrapposte a quelle europee, scavalcandole e neutralizzandole. Così che le nuove scadenze della revisione post Covid sono state stabilite dall’Italia, nonostante l’Ue dicesse cose un po’ differenti.

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