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Nuovi incentivi solo a gennaio 2021? Rischio paralisi vendite

Pasticcio del Governo: se fa ripartire i bonus l’anno prossimo, il mercato di fine 2020 potrebbe risentirne

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Francia e Germania hanno introdotto ecobonus di diversa natura per le auto senza fare annunci. Stanziando miliardi di euro (8 solo i francesi; per i tedeschi discorso diverso perché ci sono sconti fiscali). E l’Italia? Un caos. Prima l’annuncio, poi solo 50 milioni, poi 500 milioni col decreto Agosto, ma solo da settembre. Adesso questi denari stanno per finire: niente quattrini per benzina e diesel, qualcosa nella pentola per le ibride ma in esaurimento. Restano i quattrini per la nicchia elettrica. E ora nuovi incentivi solo a gennaio 2021? Rischio paralisi vendite. Ovvio: se so che potrebbero esserci ecobonus a gennaio, perché mai compro un diesel o un benzina a ottobre o a novembre o a dicembre?

Nuovi incentivi solo a gennaio 2021? Che pasticcio

È un pastrocchio andato a male. Uno strazio. Si doveva seguire la linea ferma di Francia e Germania. Che sono democrazie. Non serve una dittatura per scegliere la strada della fermezza. Il nostro Paese necessita di ecobonus auto per il Pil, l’economia, la tutela dei livelli occupazionali. Il fisco incassa Iva in modo facile.

Adesso, altra pausa traumatica. È chiaro che, nonostante tutte le promozioni allettanti delle Case, il consumatore medio si metta in posizione di attesa. Perdipiù, coi parametri da cambiare: vedi qui l’annuncio di ClubAlfa su WLTP al posto di NEDC.

Resta l’amaro in bocca per una classe politica al potere così concentrata sui bonus per i monopattini elettrici, sulle piste ciclabili, sulle bici contromano, sul Reddito di cittadinanza basato sull’autocertificazione (si sono visti i risultati…); e così poco sull’automotive.

Si spera che il Recovery Fund non venga impiegato per i bus elettrici cinesi, ma per gli ecobonus auto.

La metafora dell’ossigeno Unrae sui bonus

Condivisibile la metafora Unrae (Case estere). Premessa: gli incentivi al mercato dell’auto varati dal Governo stanno fornendo quella necessaria boccata di ossigeno per superare una fase estremamente negativa, che purtroppo non è e non sarà di breve durata. Considerazione: togliere l’ossigeno quando la fase acuta non è terminata, equivale a riaccendere la crisi e così rendere vani gli sforzi economici che lo Stato e le stesse Case automobilistiche hanno fatto per sostenere il mercato, finora con risultati confortanti.

Aggiungiamo che quell’ossigeno doveva essere in dosi massicce, per dare slancio alle vendite e al Paese. Come in Francia e Germania.

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