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Autostrade ai Gavio dopo i Benetton?

Si scatena una ridda di ipotesi per Autostrade per l’Italia

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Autostrade ai Gavio dopo i Benetton? L’ipotesi è del Sole 24 Ore. Oggi, Autostrade per l’Italia (Aspi) è di Atlantia. Che è dei Benetton. Ma Aspi potrebbe diventare dei Gavio. Anche dei Gavio, assieme ad altri imprenditori. Gavio che, lo ricordiamo, già opera nel settore autostrade. Perché questa rivoluzione? Tutto nasce nel momento più drammatico per la mobilità italiana: agosto 2018, la tragedia del Ponte di Genova, su un tratto di Aspi. Per il quale non ci sono condanne. I grillini premono per la revoca della concessione ad Aspi. Poi si arriva a un accordo fra Atlantia e Governo. Che però non c’è: a ora, stravincono i Benetton e straperdono il Governo e i pentastellati.

Autostrade ai Gavio dopo i Benetton? Quale futuro

Secondo il Sole, per il dopo Benetton si sarebbe fatto avanti nei giorni scorsi con una manifestazione d’interesse anche il gruppo Astm, che fa capo all’imprenditore Marcello Gavio.

L’obiettivo è entrare nel processo che sta portando avanti Atlantia con l’avvio di una nuova data room e offerte previste entro metà dicembre. Questione complicatissima e delicatissima, visto che per la rete autostradale, le concessionarie, i pedaggi, la manutenzione, per tutto questo c’è un business colossale.

In più, esiste la questione d’immagine. Il M5S (col Governo Conte) esce sconfitto al momento. Niente revoca ad Aspi. L’accordo con Atlantia non si concretizza. La Cassa depositi e prestiti ci vuole vede chiaro perché, in buona sostanza, avrebbe dovuto pagare per entrare in Atlantia, pagare per la manutenzione delle autostrade, prendersi in carico la vertenza penale dei danni del dopo Ponte di Genova, abbassare i pedaggi.

Per adesso, quel capitalismo di Stato, con la statalizzazione di Aspi, non c’è. Attenzione perché il crollo verticale del M5S alle scorse regionali potrebbe anche dipendere da questi annunci politici, poi caduti nel vuoto. Idem per Ilva. Mentre i bonus mobilità (per bici e monopattini elettrici) non sono ancora arrivati nelle tasche dei cittadini. E, stando all’ammassamento nei mezzi pubblici, poco hanno fatto.

Intanto, la Consob vuol vederci chiaro sulle dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo che potrebbero aver danneggiato Aspi. E l’Unione europea ha acceso un faro sulla questione. Insomma, che caos: qui le cose si sono messe malissimo, nonostante i proclami vittoriosi di taluni politici.

La versione di Autostrade sull’accordo col Governo

Stop alle ipotesi. Veniamo all’unica certezza, ossia a quel che Aspi comunica (magari che il Governo poi contesta). Autostrade per l’Italia ha trasmesso al ministero dei Trasporti il testo dell’accordo, contenente ultimi affinamenti, per la successiva ratifica. Vediamo alcuni dei punti chiave.

  1. Nuovo sistema regolatorio, con una generale riduzione del tasso di remunerazione degli investimenti e un incremento della tariffa pari all’1,75%. Che già include gli oneri per i mancati ricavi dovuti alla flessione di traffico nel periodo di lockdown.
  2. Impegno a realizzare fino a 14,5 miliardi di euro di investimenti in nuove opere. E 7 miliardi di euro di spese di manutenzione per l’ammodernamento della rete. Con la possibilità di aprire da subito importanti cantieri a livello nazionale.
  3. Messa a disposizione di 3,4 miliardi di euro di fondi a titolo compensativo per investimenti e sconti tariffari non remunerati.
  4. Per Aspi, risulta del tutto evidente la totale disponibilità della società ad aderire alle richieste del Governo, dopo aver doverosamente adempiuto all’obbligo di ricostruzione a proprie spese del Viadotto sul Polcevera.

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