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La Francia taglierà gli incentivi destinate alle vetture elettriche

In Francia c’è la volontà di tagliare gli incentivi destinati all’acquisto di vetture elettriche già a partire dal prossimo anno

Urban Electric colonnine di ricarica pop-up auto elettriche

Quando si parla di vetture elettriche il sentore generale è quello di un notevole accoglimento soprattutto da parte dei singoli apparati governativi dei Paesi che hanno accettato questo tipo di mobilità, nella ricerca di una volontà rivolta a modalità di utilizzo delle vetture sempre più ecologico.

Non fanno chiaramente eccezione i Paesi europei, compresa l’Italia che ha ormai sdoganato questo tipo di mobilità con differenti modalità di approccio sebbene ancora manchi una certa capillarità in termini di colonnine di ricarica. A far discutere però è la decisione proveniente dalla Francia che impone un chiaro cambio di passo sulla linea tracciata fin qui probabilmente a causa di una naturale crisi economica condizionata anche dall’ormai imperante pandemia da Coronavirus. La situazione va quindi affrontata, anche disponendo misure impopolari. L’indiscrezione fornita da Bloomberg dice che in Francia si è già pronti a tagliare tutti quegli incentivi finora previsti in relazione alle vetture ibride o elettriche.

I sussidi potrebbero subire una netta riduzione

Pare evidente che gli incentivi finora proposti potrebbero subire drastiche riduzioni in relazione all’andamento del mercato. Gli scenari previsti sono due: o un mercato florido che generi offerte più vicine alle tasche di tutti o un mercato di nicchia che si muove lentamente generando pochissimi profitti alle case costruttrici.

L’idea pare sia quella di prevedere una riduzione dell’incentivo utile all’acquisto di vetture elettriche dagli attuali 7mila euro ad un meno consistente sussidio da 6mila euro già a partire dal 2021. Nel 2022 l’incentivo si ridurrebbe invece a 5mila euro. È questo quanto contenuto all’interno del piano di bilancio che il Ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha presentato lunedì. Per quanto riguarda invece le vetture ibride plug-in l’incentivo sarebbe dimezzato a 1.000 euro a partire dal prossimo anno. Viene però previsto un incentivo per le famiglie più indigenti che per l’acquisto di vetture elettriche otterranno 3mila euro di molto inferiore ai 6mila euro in contanti che era stata avviata all’inizio di quest’anno.

Lo stesso Ministro delle Finanze Le Maire ha ammesso: “abbiamo sostenuto sempre l’industria automobilistica e quindi allo stesso tempo abbiamo accelerato anche l’abbassamento delle emissioni di carbonio”. Nel frattempo la lobby automobilistica d’oltralpe, La Plateforme Automobile, per bocca del direttore generale Marc Mortureux ha criticato il taglio previsto dal governo francese: “il governo dovrebbe seguire la stessa strategia applicata alle sanzioni sulle auto ad alte emissioni che saliranno rapidamente nei prossimi anni. Per rendere il sistema dei bonus-malus uno strumento di transazione ambientale reale, il bonus dovrebbe essere conveniente altrimenti diventerà solo una tassa mascherata”.

Appare evidente che la nuova gestione francese della faccenda potrebbe spianare la strada agli scettici e portare altri governi ad adottare misure di riduzione simili. A mancare è quindi una evidente stabilità nelle prassi attuate dai governi nazionali. Trovare un compromesso appare più difficile del previsto.

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