Fiat ha dominato la Coppa d’Oro delle Dolomiti 2020 con le sue auto d’epoca. Il traguardo a Cortina d’Ampezzo è stato tagliato da una Fiat 508C del 1939 guidata dai siciliani Giovanni Moceri e Valeria Dicembre per il secondo anno consecutivo. Entrambi i piloti, marito e moglie, si sono aggiudicati anche la seconda tappa con 366,96 penalità totali e il Trofeo UBI Banca per il vincitore della competizione.
In seconda posizione si è piazzata la Volvo Pv444 del 1947 guidata da Antonino Margiotta e Vincenzo Bertieri (451,29 penalità) mentre al terzo posto la Fiat Balilla Coppa d’Oro del 1934 con 502,50 penalità guidata da Osvaldo Peli e suo figlio Andrea.
Fiat: una 508C del 1939 conquista la Coppa d’Oro delle Dolomiti 2020
Al quarto posto della Coppa d’Oro delle Dolomiti 2020 si sono posizionati Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli con la loro Lancia Aprilia del 1939 (508,74 penalità) mentre in quinta posizione Luca Patron e Alberto Scapolo con una Bentley 3 Litre Speed del 1925 (546,25 penalità).
Da notare che quest’ultima è stata l’auto più antica ad aver percorso l’edizione 2020 della famosa gara. In sesta posizione troviamo l’Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato di Alberto Aliberti e Stefano Valente con 561,15 penalità.
Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI) ha commentato l’edizione di quest’anno della Coppa d’Oro delle Dolomiti affermando: “Siamo stati premiati per i nostri sforzi, ma credo siano stati premiati anche i partecipanti. Ciò che conta è lo spirito, la passione che ci unisce e che condividiamo, lo spirito di ACI Storico“.
Anche Marco Rogano, direttore generale di ACI Sport, ha espresso la sua soddisfazione verso questa edizione nonostante la situazione attraversata. Giovanni Moceri, vincitore della Coppa d’Oro delle Dolomiti per il secondo anno consecutivo, ha dichiarato: “Si è celebrato a mio avviso un modello ideale di gare di regolarità in Italia. L’organizzazione, guidata da ACI Sport capitanato da Marco Rogano, è riuscita a dare delle regole certe, abbinando il giusto mix tra parte sportiva e ospitalità. Tutti gli organizzatori delle gare di regolarità in Italia dovrebbero venire ad apprendere quello che ACI Sport è riuscito a fare qui a Cortina“.