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Lombardia: com’è stata la qualità dell’aria durante il lockdown

Lo studio ha rivelato delle differenze di percentuali nella stessa regione

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Il lungo periodo di lockdown provocato dal coronavirus ha praticamente quasi azzerato il traffico nei principali centri urbani d’Italia. Questa è stata un’ottima occasione per gli esperti di monitorare l’impatto dell’assenza di veicoli per strada.

ARPA Lombardia ha pubblicato uno studio contenente alcuni dati molto interessanti che riguardano aprile 2020. Considerando il calo di oltre il 65% del traffico, le emissioni si sono ridotte mediamente di fino al 40% per gli ossidi di azoto (NOx), al 20% per il PM10 primario e al 32% per l’anidride carbonica (CO2).

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Lombardia, le emissioni di NOx sono calate di fino al 40% durante il periodo del lockdown

Lombardia: i dati rivelati da ARPA mostrano una riduzione dell’inquinamento durante il lockdown

L’indagine condotta da ARPA Lombardia rivela addirittura delle differenze all’interno della regione stessa. Ad esempio, a Milano si è registrato un calo stimato di NOx fino al 60% e di PM10 fino al 40%, sempre nel periodo del lockdown. A Brescia e a Bergamo, invece, le riduzioni hanno toccato fino al 50/55% per gli ossidi di azoto e fino al 35% per il PM10.

Da questo studio emerge il fatto che la mobilità non è la principale responsabile dell’inquinamento, quindi sono assolutamente necessarie delle azioni per rendere meno inquinanti le città.

Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, ha dichiarato: “L’azione di contrasto si deve concentrare anche su politiche multisettoriali che agiscano su fattori che sono causa maggiore delle emissioni inquinanti: dal riscaldamento a biomasse, alle emissioni provenienti dagli spandimenti in agricoltura. Per questo motivo chiediamo con forza al Governo di trasferire i 12 milioni di euro che la Lombardia sta aspettando per gli interventi destinati alla qualità dell’aria“.

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