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FCA: il divieto di delocalizzazione non vale per i modelli futuri

Per ottenere il prestito da 6 miliardi di Euro FCA si impegna a non delocalizzare i progetti già in produzione. Per il futuro non ci sono garanzie

Nella giornata di ieri, grazie a quanto riportato da IlSole24Ore, sono emersi i primi dettagli in merito alle condizioni che FCA deve rispettare per il prestito da 6.3 miliardi di Euro. La linea di credito, che sarà concessa da Intesa Sanpaolo, prevede la presenza di garanzie statali per l’80% dell’importo richiesto e per l’ottenimento di tali garanzie (previste da Decreto Liquidità di aprile) l’azienda dovrà rispettare alcuni parametri.

Uno dei primi aspetti da considerare è il divieto di delocalizzazioni che impone all’azienda di continuare ad investire nel nostro Paese, evitando quindi di portare all’estero nuovi progetti come già fatto in passato con diversi investimenti arrivati al di fuori dell’Italia. Lo stop alle delocalizzazioni si accompagna anche al divieto di vendere i marchi italiani e la partecipazione in Sevel, joint venture che FCA ha con PSA per produrre veicoli commerciali in Italia.

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, il divieto di delocalizzare gli investimenti è molto meno stringente di quanto anticipato  in precedenza. FCA, per l’ottenimento del prestito, si impegna a non spostare all’estero otto progetti su dieci. Tale impegno, inoltre, vale esclusivamente per i progetti già esistenti ed i relativi aggiornamenti. Eventuali nuovi modelli (o nuove generazioni basate su piattaforme differenti, come quelle del gruppo PSA) non dovranno sottostare a tale divieto.

Di fatto, quindi, FCA continuerà ad avere notevole libertà nella scelta della sede di produzione dei modelli che comporranno la gamma del futuro. I progetti già avviati (come facilmente prevedibile) resteranno in Italia ma per il futuro l’accordo per l’ottenimento delle garanzie statali non obbliga FCA a legare le sue attività al nostro Paese. A tal proposito, per i restanti due dei dieci progetti industriali individuati, FCA si impegna esclusivamente a lasciare in Italia tutte le attività di progettazione e sviluppo senza garantire che la produzione effettiva resti all’interno del territorio italiano.

FCA: “Piano Italia” confermato e con fondi aumentati 

Se i vincoli a future delocalizzazioni, di fatto, non ci sono, l’accordo per l’ottenimento del prestito con garanzie statali obbliga FCA a garantire la realizzazione del piano industriale per gli stabilimenti italiani annunciato lo scorso anno. Il “Piano Italia”, inoltre, dovrà registrare un incremento dei fondi passando da 5 a 5.2 miliardi di Euro con i 200 milioni aggiuntivi che saranno destinati allo stabilimento di Melfi (non è ancora chiaro per quali progetti).

L’accordo conferma definitivamente il “Piano Italia” e la realizzazione di tutti i progetti previsti dall’azienda a partire dal piano industriale di Alfa Romeo che prevede il lancio del Tonale  e dei restyling di metà carriera di Giulia e Stelvio nel 2021 e il debutto dell’Alfa Romeo B-SUV nel corso del 2022. Confermato anche il piano industriale di Maserati che registrerà l’arrivo di 10 nuovi modelli nei prossimi anni con il primo progetto, la Ghibli Hybrid, che debutterà il mese prossimo.

Jeep Compass stabilmento Melfi

Tra le novità previste dal “Piano Italia” ci sono progetti già avviati come la Compass “made in Melfi” e le varianti ibride plug-in di Compass e Renegade o la nuova 500 elettrica, in arrivo sul mercato nel corso del secondo semestre del 2020. In arrivo c’è anche una completa elettrificazione per tutta la gamma di FCA. Dopo la Panda Hybrid arriveranno, infatti, varianti mild hybrid anche per altri modelli del gruppo prodotti in Italia.

In tema di motori, il “Piano Italia” prevede la realizzazione di una nuova generazione di motori FireFly pronti per l’elettrificazione nello stabilimento di Termoli mentre a Pratola Serra è prevista la produzione dei motori diesel del Ducato e l’aggiornamento degli attuali diesel alle più recenti normative. Maggiori dettagli in merito alle tempistiche di debutto di tutti gli investimenti previsti dal piano industriale di FCA arriveranno nei prossimi mesi.

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