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Dodge Challenger: la prossima generazione potrebbe ottenere anche una versione decappottabile

FCA potrebbe riportare in vita il nome Barracuda

Dodge Challenger decappottabile

Sono passati diversi anni da quando sono emerse le prime indiscrezioni sul ritorno del nome Barracuda (o Cuda) ma non sotto il marchio Plymouth. Fiat Chrysler Automobiles infatti ha ribattezzato entrambi i nomi nel luglio del 2015 e, in occasione di una riunione dei concessionari avvenuta qualche mese più tardi, ha apparentemente promesso una decappottabile Dodge con trazione posteriore.

Il marchio statunitense però non è riuscito a portare sul mercato una Dodge Barracuda del genere nel 2018. Dato che una versione soft-top della moderna Challenger non si è mai materializzata, è facile che le indiscrezioni su un modello del genere tornino di tanto in tanto per riaccendere la speranza in alcune persone.

Dodge Challenger decappottabile
Dodge Challenger decappottabile motore

Dodge Challenger: la piattaforma Giorgio potrebbe portare alla nascita di una versione convertibile

Nelle scorse ore, Mopar Insiders ha citato alcune fonti le quali hanno suggerito che la Dodge Challenger di prossima generazione sarebbe stata progettata e disegnata per ottenere una versione convertibile. Anche se non si tratta di una conferma, la casa automobilistica statunitense potrebbe davvero sviluppare un modello simile.

Il gruppo automobilistico italo-americano ha investito parecchio denaro nella piattaforma Giorgio usata da Alfa Romeo per realizzare Giulia e Stelvio. Si tratta di una piattaforma con il know-how Ferrari e con parecchio potenziale. Durante il Capital Markets Day 2018, Sergio Marchionne ha lasciato intendere che la Grand Cherokee WL sarà un altro candidato perfetto per questa architettura, assieme al nuovo SUV di Maserati.

Dodge Challenger decappottabile

Tuttavia, la condivisione della piattaforma Giorgio potrebbe andare oltre a questi due marchi. Infatti, la prossima generazione della muscle car di Dodge potrebbe usare quest’architettura, inclusa la presunta versione decappottabile. Sia la Challenger che la Charger necessitano di motori più efficienti dal punto di vista dei consumi e di un po’ di freschezza. In aggiunta, l’uso della piattaforma Giorgio potrebbe consentire ad FCA di risparmiare denaro.

Mike Manley, attuale CEO del gruppo, ha chiarito recentemente che l’elettrificazione farà sicuramente parte delle future auto americane. La Dodge Challenger, in particolare, ha bisogno di portare sul mercato qualcosa di nuovo per sopravvivere agli anni ‘20 e soprattutto alla sempre crescente domanda dei SUV. Non si può negare il fatto che una variante soft-top sarebbe la benvenuta.

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