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Hertz dichiara bancarotta negli Stati Uniti e in Canada

L’azienda ha fatto ricorso al chapter 11 negli USA

Coronavirus Hertz

In un recente articolo abbiamo riportato che Hertz si trova in grave difficoltà per via delle conseguenze causate dal coronavirus. Nelle scorse ore, la famosa azienda di autonoleggio ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. L’annuncio è stato fatto direttamente da Hertz attraverso una nota ufficiale.

L’impatto di COVID-19 sulla domanda di spostamento è stato improvviso e drammatico, causando un brusco calo delle entrate dell’azienda e delle prenotazioni future“, ha dichiarato la società. Hertz ha affermato di aver adottato delle azioni immediate con l’obiettivo di salvaguardare la salute e la sicurezza di dipendenti e clienti e di aver eliminato tutte le spese non essenziali.

Hertz blocco coronavirus
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Hertz: il colosso dell’autonoleggio dichiara fallimento in USA e Canada

Nonostante ciò, però, il colosso del noleggio auto ha affermato che ci sono ancora delle incertezze sul ritorno del reddito e sulla completa riapertura del mercato, ecco perché ha deciso di annunciare quest’azione. Il ricorso al chapter 11 negli Stati Uniti permette a una società di mettersi al riparo dai creditori se non riesce più a rimborsare il proprio debito.

La riorganizzazione finanziaria fornirà a Hertz un percorso verso una struttura finanziaria più solida che posizionerà meglio la società per il futuro“, ha affermato l’azienda nella nota ufficiale.

Da notare che in questa procedura sono escluse i siti di franchising che non appartengono ad Hertz e le attività operative in altre parti del mondo tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. Ciò significa che, salvo eventuali aggiornamenti futuri, il servizio di autonoleggio continuerà a funzionare in Italia.

Vi ricordiamo che il 21 aprile la società aveva tagliato 10.000 posti di lavoro solo in Nord America con l’intento di preservare liquidità viste le tante incertezze che ha portato la diffusione del coronavirus.

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