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Jerrari: un particolare SUV nato dalla fusione di Ferrari e Jeep

Sotto il cofano c’era inizialmente il motore V12 da 4.4 litri della 365 GT 2+2

Jerrari

Il Ferrari Purosangue sarà in realtà il secondo SUV nella storia del cavallino rampante. Anche se non in forma ufficiale, infatti, il crossover è stato preceduto da un veicolo davvero particolare chiamato Jerrari all’inizio degli anni ‘70.

William F. Bill Harrah, creatore del famoso casinò a Reno nel Nevada e grande appassionato di auto Ferrari, chiese a Maranello di sviluppare una vettura off-road da portare nella sua baita.

Jerrari
Jerrari interni

Jerrari: il risultato della fusione di una Ferrari 365 GT 2+2 e un Jeep Wagoneer

Come potete ben immaginare, la risposta da parte della casa automobilistica modenese fu negativa. Perciò Harrah decise di operare in modo autonomo visto che disponeva di un museo privato con tanto di officina capace di restaurare e costruire auto.

Fra le tantissime vetture parcheggiate nei vari garage, c’erano anche una Ferrari 365 GT 2+2 del 1969 e un Jeep Wagoneer immatricolato nel 1970. La squadra di meccanici del collezionista si mise al lavoro per creare un SUV ad alte prestazioni chiamato Jerrari, utilizzando le parti dei due modelli succitati.

Jerrari
Jerrari profilo laterale

Dal Wagoneer vennero presi telaio, assali, freni a tamburo, trazione 4×4, la maggior parte delle componenti del corpo e l’intero abitacolo. Dalla 365 GT 2+2, invece, vennero presi l’intera carrozzeria e il potente motore V12 da 4.4 litri ma opportunamente modificato per essere implementato in corrispondenza del differenziale anteriore.

Il cambio originale a 5 rapporti abbinato al 12 cilindri venne sostituito con un Borg-Warner T-10 a 4 marce mentre la frizione era costituita da un misto di componenti Ferrari e Chevrolet.

Jerrari

Più tardi venne costriuto un secondo esemplare del particolare crossover

I meccanici di William F. Bill Harrah completarono il progetto nel 1971. Il magnate si affidò a un gioielliere di Reno per realizzare la J in metallo lucido per creare la scritta Jerrari. L’operazione venne completata in circa quattro ore. Nell’abitacolo vennero implementati una serie di badge del cavallino rampante per personalizzare il volante e la plancia. Quest’ultima rimase quella originale del Jeep Wagoneer.

Nello stesso anno, gli esperti di Road & Truck ebbero la possibilità di mettersi alla guida dello speciale crossover. Egli affermarono che la vettura era in grado di scattare da 0 a 100 km/h in circa 9 secondi, di completare il quarto di miglio in 11 secondi e di raggiungere una velocità massima di 210 km/h.

Jerrari

Nel ‘77, Harrah decise di aggiungere un secondo esemplare della Jerrari alla sua grossa collezione. Questa volta il collezionista fece implementare il motore V12, usato fino ad ora, in un altro Wagoneer senza però modificare il look originale Jeep. Nella prima Ferrari, invece, venne installato un motore V8 made in USA mentre il nuovo veicolo con look Jeep e motore V12 entrò a far parte del National Automobile Museum.

In seguito alla scomparsa di William F. Bill Harrah, avvenuta nel 1978, furono perse le tracce della prima auto, almeno fino al 2008 quando il collezionista tedesco Alex Lockmann l’acquistò per soli 20.300 dollari su eBay. Ad oggi, il particolare crossover Ferrari si trova in Germania dove è stato immatricolato ed è funzionante al 100%.

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