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Anche la quindicenne Alfa Romeo 159 avrebbe potuto essere una GTA

Ripercorriamo velocemente la storia dell’Alfa Romeo 159, concentrandoci sulla variante GTA che non vide mai la luce

Alfa Romeo 159 GTA - 1

Non è difficile notare nella storia di Alfa Romeo vetture viste comparire e poi sparire per sempre, quasi come se fosse più difficile del previsto tramutare le cose nella realtà dei fatti. Le pagine di storia del marchio del Biscione sono purtroppo piene di vetture viste apparire e poi misteriosamente fatte sparire. Una tra queste è sicuramente l’Alfa Romeo 159 nella variante più prestante, denominata quindi proprio GTA. Nel nome di quella Gran Turismo Alleggerita che ha fatto la storia del marchio. Sarebbe potuto essere lei la corretta progenitrice della Giulia GTA e GTAm vista in queste settimane.

Un’arzilla quindicenne

Il progetto dell’Alfa Romeo 159 GTA risultava fortemente più estremo della variante più potente in gamma allora, rappresentata dal motore V6 da 3,2 litri in abbinamento alla trazione integrale Q4. La volontà era infatti quella di installare un V8 potentissimo, lo stesso col quale vennero sorpresi a bordo due esemplari di 159 GTA tra il 2006 e il 2007 visti girare su strada e sul mitico tracciato del Nürburgring. Ma l’Alfa Romeo 159 compie proprio quest’anno 15 anni. La vettura, presentata nel 2005, venne subito apprezzata per i suoi bellissimi lineamenti disegnati da un Giorgetto Giugiaro decisamente ispirato. Ma i puristi ne evidenziavano presto scelte tecniche non molto in linea con i dettami del marchio.

Tra le problematiche fatte notare con una certa insistenza c’era un peso ritenuto particolarmente eccessivo. Ma c’è da dire che la 159 non era poi così più pesante delle sue più agguerrite concorrenti. Ma il progetto della nuova Alfa Romeo 159 possiede una genesi già avviata nel lontano 2000 quando la nuova partnership tecnica tra Fiat e General Motors diede vita ad una piattaforma comune per l’utilizzo su vetture di grandi dimensioni. Una comodità per GM, che a quel tempo utilizzava ancora piattaforme degli Anni ’80, e per il Gruppo Fiat che aveva bisogno di una nuova piattaforma utile per dare vita all’erede della 166.

Lo sviluppo della piattaforma

Lo sviluppo vero e proprio della piattaforma cominciava nel 2001 e coinvolgeva Saab, Opel, Cadillac e Alfa Romeo tutti marchi del Gruppo. A Saab spettava la gestione dell’architettura del telaio che prevedeva il posizionamento trasversale del motore, Opel si occupava dello sviluppo degli apparati di sicurezza passiva mentre ad Alfa Romeo rimaneva il compito di intervenire sulla dinamica del veicolo. Non a caso. Lo schema sospensivo che ne deriva fuori era un raffinato impianto costituito da quadrilateri alti davanti e multilink sull’asse posteriore.

Alfa Romeo 159 GTA - 2

Una volta terminato lo sviluppo in General Motors si tirarono indietro a causa dei costi eccesivi. In Alfa Romeo però pensarono bene che la 156 aveva svolto perfettamente il suo compito, risultando una delle migliori berline del suo tempo (e oltre), quindi pensarono che l’erede avrebbe preso il nome 159. La nuova vettura, all’inizio, doveva basarsi sulla piattaforma Epsilon sempre made in General Motors che risultava però molto poco interessante dal punto di vista dell’architettura. L’impianto sospensivo era per esempio un MacPherson davanti e nel complesso avrebbe reso la vettura meno reattiva della vecchia 156 che avrebbe sostituito.

Sforzo progettuale

È un percorso inedito quello che conduce alla piattaforma sulla quale poggerà l’intera Alfa Romeo 159. La sfortunata genesi del pianale Premium, realizzato in General Motors per vetture oltre i 5 metri di lunghezza, era costata comunque fatica e denaro al Gruppo Fiat. Ulteriore denaro doveva essere sborsato per la concessione della piattaforma Epsilon. L’idea venne quindi quasi spontanea. Bisognava adattare il pianale Premium ad una vettura di dimensioni inferiori rispetto a quelle stabilite in partenza. Uno sforzo non di poco conto considerato che la 159 misurava in lunghezza poco più di 460 centimetri. Soltanto in questo modo si poteva sfruttare un telaio maggiormente raffinato rispetto all’architettura Epsilon poco adatta per un’Alfa.

Alfa Romeo 159 GTA - 3

La soluzione comunque non rappresentò uno svantaggio. L’accorciato pianale Premium risultava molto interessante grazie allo schema sospensivo decisamente raffinato. Inoltre poteva contare su una resistenza torsionale eccezionale: 180.000 daNm/rad, contro i 103.185 daNM/rad della BMW Serie 3 E46 o dei 129.000 daNM/rad della Serie 3 E90. Un dato in grado di produrre ben 5 stelle sul tesserino EuroNCAP che anche in termini di sicurezza conferiva alla struttura della 159 valide ragioni d’essere.

Tali dati contribuirono ad aumentare l’ipotesi di un peso ritenuto eccessivo. A dire il vero, il telaio pesava circa 50-70 chilogrammi più di quelli della concorrenza ma il peso complessivo della 159 assemblata non risultava maggiore di quello delle concorrenti del tempo. Se consideriamo il peso massimo nella configurazione più pesante della 159 noteremo che il dato di 1630 chilogrammi risulta di molto inferiore ai 1845 chilogrammi dell’Audi A4 o ai 1750 chilogrammi della BMW Serie 3.

Motori a benzina deludenti

Al momento del lancio l’Alfa Romeo 159 poteva contare su propulsori diesel molto validi, i JTD 1.9 e 2.4. Le cose non andavano però bene dal punto di vista dei propulsori alimentati a benzina. C’erano in questo caso prodotti di derivazione General Motors non molto apprezzati: il 1.8mpi e poi i 2.2 e 3.2 JTS. Si trattava di unità di vecchia concezione oltre che pesanti e incapaci di conferire alla vettura performance di gran valore. Di certo in Alfa Romeo provarono a ricavare qualcosa di buono da queste unità, ma la base di partenza era quella che era. Qualcosa di buono si riusciva a ricavare dal 3.2 V6, di derivazione Holden; in questo caso in Alfa riprogettarono la testata ricavandone un’erogazione molto omogenea e 260 cavalli di potenza molto interessanti. Ma i puristi criticarono l’abbandono del V6 Busso, messo da parte per ragioni legate soprattutto a difficoltà di omologazione.

Alfa Romeo 159 GTA - 4

Un’altra pecca che portava a prestazioni non eccellenti era dovuta alle trasmissioni adottate sulla 159. Anche in questo caso erano tutte di derivazione General Motors e soprattutto le varianti M35 ed M40 possedevano rapporti giudicati inadeguati per propulsori aspirati. Inoltre avevano ben poco di sportivo. Decisamente più interessante la trazione integrale vista sull’ultima 159 che possedeva uno schema complesso dotato di differenziale centrale Torsen C in grado di ripartire il 47% della trazione sull’anteriore e il 53 sul posteriore, in situazioni standard. In accelerazione il posteriore possedeva invece l’80% della trazione complessiva.

La 159 GTA, mai nata

La genesi di quella che sarebbe dovuta essere l’Alfa Romeo 159 GTA vede coinvolte situazioni e vetture differenti. Quando in casa Alfa Romeo si pensava a realizzare un restyling della 159, arrivato nel 2008, si lavorava anche alla 8C. In Maserati venivano invece disposte unità propulsive da 4.7 litri e architettura V8. Nasce in questo contesto l’idea di dare vita ad una Gran Turismo Alleggerita su base 159. Cominciarono quindi ad essere intercettati alcuni muletti di 159, a dire la verità non troppo camuffati, con dettagli che lasciavano ben poco all’immaginazione. Sembrava proprio che la nuova era delle GTA, ricominciata nel 2002 con la 156 e poi con la 147, stava per tornare.

C’erano ad esempio quattro terminali di scarico che producevano un ruggito molto particolare. L’assetto era stato notevolmente ribassato. La 159 GTA si vide quindi al Nürburgring, sciogliendo ogni dubbio. Il doppio scarico con due terminali per lato lasciava chiaramente intendere che sotto al cofano della 159 era stato installato il potente V8 di derivazione Maserati, supposizioni confermate anche da un’immagine che mostrava la 159 GTA a cofano aperto con in bella mostra una testata identica a quella del 4.7 V8 utilizzato sull’Alfa Romeo 8C. Pare comunque che inizialmente i primi test sarebbero stati messi in pratica utilizzando V6 turbo con posizionamento trasversale. D’altronde l’Alfa Romeo 159 GTA avrebbe dovuto competere con le BMW M3, Mercedes C63 AMG e Audi RS4 tutte dotate di motorizzazioni V8.

Come poteva essere

Con molta probabilità se l’Alfa Romeo 159 GTA avesse mai visto la luce avrebbe adottato un cambio manuale. La trasmissione automatica abbinata al V8 avrebbe richiesto più spazio e sotto al cofano della 159 di spazio non si sapeva come ricavarlo. L’architettura Premium non poteva essere ulteriormente modificata e il propulsore V8 Maserati veniva già disposto in posizione trasversale. Di certo però l’unità manuale doveva sicuramente differire dagli M35 o M40 che non risultavano adatti per grossi valori di coppia e non risultavano nemmeno compatibili con la nuova architettura propulsiva.

Alfa Romeo 159 GTA - 5

Anche dal punto di vista della trazione, sebbene molti avanzavano possibilità di studio sull’introduzione della trazione posteriore, la via più semplice andava ricercata in una variante ulteriormente migliorata della trazione integrale Q4. Di conseguenza anche il bilanciamento dei pesi doveva risultare piuttosto simile a quello visto sulle normali varianti di serie. Dal punto di vista della linea, il muletto poco camuffato, lasciava intravedere uno spoiler posto sul bagagliaio oltre a possibili prese d’aria dietro alle ruote posteriori. Niente di appariscente.

Le oggettive difficoltà

Di certo non potremo mai sapere come sarebbe dovuta essere l’Alfa Romeo 159 GTA. La realizzazione e la successiva omologazione non prese mai la via giusta. In casa Fiat ben presto abbandonarono l’idea di riportare la sigla GTA su una Alfa Romeo di belle speranze. Nel 2008 venne presentato infatti un restyling tecnico della 159 che riduceva anche il peso di circa 50 chilogrammi grazie ad alcune ottimizzazioni sulle sospensioni, ora con attacchi in alluminio, e grazie all’adozione di acciai altoresistenziali per il telaio. C’erano finalmente motori nuovi, come i nuovi JTDm 2.0 e il nuovo turbo benzina 1750 tbi progettato dalla Fiat Powertrain Technologies nel nostro Paese. Lo stesso visto sulla Giulietta Quadrifoglio Verde e sulla 4C.

A questo punto il progetto di quella che poteva essere l’Alfa Romeo 159 GTA venne definitivamente abbandonato, senza ottenere una futura ripresa. Ci è rimasta però la consapevolezza che la 159, mai divenuta GTA, rimane una vettura dallo stile eccezionale. Attuale pure oggi, con una dinamica di gran classe superiore anni luce da quella della concorrenza.

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