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Coronavirus mette k.o. il noleggio auto

L’epidemia spaventa i clienti delle vetture in affitto. Si auspica un intervento del Governo

coronavirus noleggio

Se c’è un settore in Italia da curare è il noleggio auto. L’unico raggio di Sole in un mercato auto infernale, che crolla del 9% a febbraio 2020 su febbraio 2019 e del 7% nel bimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ma c’è un guaio: il coronavirus. Il clima di allarme generalizzato ha bloccato gli spostamenti turistici e per lavoro nel nostro Paese. Disdette già gran parte delle prenotazioni per il break pasquale. Pesanti ripercussioni in vista anche per le flotte aziendali e per il noleggio veicoli, che ogni anno immatricola il 25% delle auto nuove. L’allarme è stato lanciato dall’Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. Lo ha fatto nel corso dell’incontro convocato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli con le principali associazioni della logistica e del trasporto.

Coronavirus: problema il noleggio a breve termine

Il coronavirus è un avversario orribile sia per il noleggio auto a breve termine (di pochi giorni) sia per il car sharing (noleggio lampo di qualche minuto), più che per il noleggio a lungo termine (per anni). Una situazione che, se l’attuale fase di emergenza dovesse procrastinarsi senza interventi concreti da parte del Governo, potrebbe mettere a serio rischio la sopravvivenza di alcuni operatori in Italia. Sentiamo cosa dice Massimiliano Archiapatti, presidente Aniasa: in questi primi 10 giorni di emergenza, le attività di noleggio a breve termine, perno dell’offerta turistica del nostro Paese, sono rimaste ferme al palo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il settore ha registrato a livello nazionale una contrazione di noleggi fino al -80%. ù

Niente spostamenti, niente auto a noleggio

Il clima generalizzato di panico ha provocato una sostanziale paralisi degli spostamenti per lavoro e turismo nel nostro Paese. Quindi, le auto si noleggiano meno. Il coronavirus fa sentire i suoi effetti diabolici prendendo a spallate tutto quello che incontro, con un tremendo effetto domino. Ciò che preoccupa le nostre aziende, ma più in generale l’intera filiera turistica, sono le numerose disdette, arrivate dall’estero e dall’Italia, delle prenotazioni per le festività pasquali ormai definitivamente compromesse.

Coronavirus e noleggio: cosa può fare il Governo

Ma che cosa chiede l’Aniasa al Governo? Può attivare tutti gli interventi necessari a livello nazionale. Non solo nelle aree maggiormente colpite dal virus. Obiettivo: assicurare la tenuta di un settore strategico per la mobilità cittadina, turistica e aziendale del Paese che impiega 20.000 addetti e ogni anno immatricola 461.000 vetture (25% del totale). In ballo la la mobilità di un milione e 200.000 veicoli di ultima generazione. Così da proteggere ambiente e sicurezza stradale.

Covid-19: dal noleggio breve al noleggio lungo termine

Ma occhio. Il coronavirus all’inizio sta sbranando il noleggio breve. Dopodiché, si farà sentire anche sul noleggio a lungo termine (un milione di veicoli in circolazione in Italia). È ovvio: con l’economia che si paralizza, non servono più le auto in affitto. Né per la partita IVA. Né per i professionisti di varia natura. Né per le aziende medie. Per finire alle aziende di grandi dimensioni. I clienti saranno costretti a tagliare gli investimenti sulle flotte e ad allungare ulteriormente le durate dei contratti in essere. La media è attorno ai quattro anni. Ma destinata a salire.

La previsione di Dataforce sul noleggio

Ma ecco le parole di Dataforce sul noleggio abbattuto dal coronavirus. Il Covid-19 avrà un impatto prevedibilmente molto negativo sul comparto turistico, dice il presidente Dataforce, Salvatore Saladino. A dare seguito a questa strategia sono stati soprattutto gli operatori più dimensionati. Per quelli di medie dimensioni il mese di febbraio è stato negativo, così come per le intestazioni delle società di noleggio a breve controllate da concessionari automobilistici. Cosa avvertono gli operatori per i prossimi mesi? Dai primi giorni di diffusione del contagio proveniente dalla Cina, le indicazioni del management sono state di:

  • annullare tutti gli ordini che è possibile cancellare;
  • procrastinare al massimo l’inflottamento;
  • iniziare la restituzione anticipata dei veicoli in flotta per fare spazio alle nuove immatricolazioni non cancellabili.

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