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Coronavirus e limiti sulle emissioni: batosta sulle vendite auto

Il nuovo coronavirus e le nuove regole abbatteranno le immatricolazioni nel 2020. Poi nel 2021 la luce

fabbrica auto

Qual è l’impatto del nuovo coronavirus sulla filiera dell’automotive? L’agenzia di rating Moody’s ha fatto un’analisi. Le previsioni di Moody’s sulle vendite globali di auto nel 2020 indicano un calo del 2,5%. Perché al coronavirus occorre aggiungere le nuove norme sulle emissioni, che sta dando grossi grattacapi alle Case auto. Nonostante il ricorso alle elettriche e alle ibride plug-in.

Coronavirus e limiti sulle emissioni: la ripresa nel 2021

Pertanto, c’è stato un calo nelle vendite di auto nel mondo nel 2019 del 4,6%. Per il 2020, era previsto una diminuzione dello 0,9%. Ora la previsione è un -4,6% quest’anno. Si rivedrà la luce nel 2021. Che farà segnare un +1,5%. Fra i guai, l’epidemia partita da Wuhan ha ridotto la produzione e la domanda in Cina. Problemi anche per i componenti auto, sempre fatti in Cina.

Infezioni e auto in Cina: che problema

L’effetto del coronavirus sull’industria dell’auto in Cina sta assumendo dimensioni più che fanno temere il peggio. C’è il blocco imposto dal Governo centrale alla riapertura delle fabbriche nella regione dello Hubei. Vediamo le statistiche della China Passenger Car Association (CPCA): solo nei primi 16 giorni di febbraio, il calo delle immatricolazioni è stato infatti del 92% e nella prima settimana il 96% con sole 811 vendite in tutto al Cina. Gli analisti stimano che il coronavirus farà diminuire le vendite in Cina del 10% nei primi sei mesi del 2020.

Epidemia in picchiata su ogni comparto automotive

D’altronde, come ricorda Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, siamo in un contesto globale di grande incertezza economica e politica. A cui si aggiunge la recente crisi di coronavirus, il cui impatto è al momento ancora incerto. Anche perché, facciamo notare, non si sa come si evolverà il contagio nel mondo. A peggiorare le cose potrebbero essere certi eventi al chiuso, non annullati: qui si ritrovano gli assembramenti che l’Organizzazione mondiale della sanità reputa pericolosi.

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