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Coronavirus: chi ha paura del Salone di Ginevra?

Primo contagio in Svizzera. La rassegna si farà, nonostante in un ambiente chiuso. Gli organizzatori confermano la data

coronavirus auto

Sulla base delle ultime informazioni diramate dalle autorità cantonali della sanità, l’organizzazione dell’evento ha confermato lo svolgimento del Salone auto di Ginevra 2020 dal 5 al 15 marzo. La stampa avrà accesso ai padiglioni da lunedì 2 marzo. Tutto questo nonostante il primo caso di coronavirus in Svizzera. Il Palexpo, sede della fiera, ha esortato gli espositori provenienti dalle aree a rischio ad assicurarsi che il personale superi i controlli necessari. E non abbia mostrato alcun sintomo di infezione nei 14 giorni precedenti l’arrivo in Svizzera.

Coronavirus: cosa dice l’Ufficio federale della sanità

Il BAG (Ufficio federale della sanità) ricorda che in Svizzera è stato diagnosticato il nuovo coronavirus in una persona che ha soggiornato in Italia. E che le autorità sanitarie stanno contattando chi è entrato in stretto contatto con la persona malata. È possibile che si verifichino altri casi di infezione. Interessante quel che il BAG dice in merito a chi si reca in una regione colpita. Rientrano nelle aree colpite la Cina, Iran, la Corea del Sud, Singapore e in Italia le regioni della Lombardia, del Piemonte e del Veneto. Per chi ha soggiornato recentemente in una regione colpita, evitare i luoghi affollati, per esempio eventi sportivi o trasporti pubblici.

Coronavirus in Svizzera e Salone auto Ginevra: qualcosa non quadra

Ricapitoliamo, a vostro beneficio, e affinché abbiate gli strumenti per giudicare.

  • La Lombardia, il Piemonte e il Veneto sono aree colpite dal nuovo coronavirus.
  • Per chi ha soggiornato recentemente in una regione colpita, evitare i luoghi affollati, per esempio eventi sportivi o trasporti pubblici. Lo dice il BAG.
  • Chi ha soggiornato recentemente in una regione colpita (come Lombardia, Piemonte e Veneto) si recherà al Salone auto Ginevra 2020. Giornalisti dal 2 marzo, visitatori dal 5 marzo.
  • Chi ha soggiornato recentemente in una regione colpita (come Lombardia, Piemonte e Veneto) andrà in un luogo affollato. Che è il Salone auto Ginevra. Luogo chiuso e con 650.000 persone. Non solo. Ci sarà il passaggio di queste persone sui treni, sui mezzi pubblici locali in Svizzera, nei bus, nei bar, nei ristoranti. Ma anche nei self service della rassegna. Vicino ai guardaroba. Poi ci sono locali chiusi e piccoli in un ambiente chiuso: i bagni.
  • Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Italia ha adottato misure giuste contro il coronavirus. Fra le misure, anche lo stop al pubblico negli stadi di calcio. All’aperto. Pertanto, stoppare un evento all’aperto è giusto. E allora come non fermare un evento al chiuso come il Salone auto Ginevra?

Il problema dei sintomi del coronavirus

Dice il BAG che, se si avvertono disturbi respiratori, tosse o febbre, si deve restare a casa o in albergo. Non recarsi più in luoghi pubblici. Contattare immediatamente, dapprima per telefono, un medico o un’istituzione sanitaria, dicendo che si ha soggiornato di recente in una regione colpita dal coronavirus e che si avvertono sintomi. Sarebbe molto interessante sapere, di quei 650.000 che vanno al Salone di Ginevra, chi non ha neppure mezzo di quei sintomi. Che però possono essere sintomi di ben altro: comuni raffreddori, tosse da polveri sottili (l’Italia ha il record di smog), starnuti e rinite allergica.

Le misteriose contraddizioni al Salone auto Ginevra 2020

Insomma, qui ci sono numerose e pericolose contraddizioni che riguardano il Salone auto Ginevra 2020. C’è poco da fare. La realtà è semplicissima, schematica, lineare. Inutile cercare di cambiare le carte in tavola con strane elucubrazioni. Il Salone è un posto chiuso dove andranno potenziali malati. Basti dire che, in seguito a uno starnuto, il muco presente nelle prime vie respiratorie viene sparato all’esterno. È frazionato in 5.000 micro-goccioline che viaggiano per 5 metri. Goccioline che possono raggiungere chiunque. Sia mentre si cammina, sia vicino a un’auto al Salone, sia nelle auto stesse. Goccioline che possono depositarsi su infinite superfici della rassegna elvetica. Poi al Salone si va in compagnia: si parla, si danno giudizi. Con l’aerosol salivare che vola ovunque. Occhio. Potrebbe essere davvero una manna per il coronavirus.

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