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Rc auto familiare: le compagnie contravvengono al dovere

Codacons segnala i primi casi di imprese che si rifiutano di concedere la migliore classe di merito agli aventi diritto

Rc Auto familiare

Introdotta dal Decreto Fiscale Dl 124/2019, l’Rc auto familiare è entrata in vigore domenica 16 febbraio e aumenta i vantaggi per i sottoscrittori delle polizze, già previsti dalla Legge Bersani emanata nel 2007.

Rc auto familiare: i cambiamenti

Questa novità introduce dei sostanziali cambiamenti, infatti i cittadini avranno d’ora in poi modo di beneficiare della classe di merito più conveniente tra  quelle attribuite per i mezzi di proprietà del medesimo nucleo familiare, e sarà valido sia per i contratti già esistenti sia per i nuovi. Non esclusivamente.

La classe di merito può essere trasferita pure tra veicoli appartenenti a varie tipologie, dall’auto alle moto, ai furgoni. Ad ogni modo, non avranno l’opportunità di sfruttare tali benefici coloro che, nell’ultimo quinquennio, hanno causato un sinistro con colpa.

Il provvedimento, spiega Codacons, coinvolge circa 3 milioni di famiglie italiane e, stando ai calcoli effettuati, potrebbe determinare bonus fino a 1.000 euro annui a nucleo sulla spesa relativa alla Rc auto familiare.

Basta scuse

Il presidente Carlo Rienzi mandava un messaggio alle imprese: da adesso in avanti svaniranno le scuse e saranno costretti ad applicare le tariffe agevolate ai clienti facenti richiesta.

In caso di rifiuto o di ostacoli nell’esercizio di tale diritto, si configurerebbe una violazione della legge, pertanto invitavano i consumatori a segnalare direttamente all’associazione ogni comportamento scorretto, potenziale causa di denunce penali. Inoltre, i benefici per i sottoscrittori potrebbero venire vanificati dalla scelta delle compagnie di aumentare in modo indiscriminato le tariffe.

Qualora si concretizzasse il suddetto scenario verrebbe a generarsi una trasgressione delle normative, con derivante esposto del Codacons all’Antitrust.

Dubbi confermati

I dubbi esternati sull’Rc auto familiare per Codacons trovano conferma. All’ente stanno infatti pervenendo le prime segnalazioni da parte di utenti che hanno tentato di avvalorarsi delle disposizioni entrate in vigore lo scorso 16 febbraio, ma si sono visti declinare seccamente la domanda.

Nella fattispecie chi, al fine di godere del trattamento favorevole previsto dal regolamento, sta cercando di coprire una macchina già in possesso del nucleo, ma comprata – e dunque coperta – da meno di 5 anni.

Stando alle lamentele raccolte, le imprese si starebbero rifiutando di applicare l’Rc auto familiare pur in presenza di tutti i requisiti indicati dal legislatore, giustificando il diniego con l’assenza di un attestato di rischio di almeno 5 anni.

Come noto sono esclusi dalla classe di merito maggiormente conveniente quei guidatori che, nell’ultimo lustro, hanno scaturito un sinistro con colpa.

Rc auto familiare: il paradosso

Paradossalmente – aggiunge il Codacons – sarebbe più semplice coprire un mezzo di nuova immatricolazione che uno già in possesso del nucleo ma comprato da meno di 5 anni. Una posizione quella delle imprese bocciata dall’associazione perché limita i diritti degli  utenti e sembra soprassedere le direttive sull’Rc auto familiare. Pertanto il Codacons inoltrerà un esposto all’Ivass, chiedendo di aprire un’indagine su tale pratica e, laddove si ravvisino illeciti, di elevare una sanzione esemplare nei confronti dell’Ania e delle rappresentate.

 

 

 

 

 

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