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Batterie: finanziamento da 3,2 miliardi in Europa

La Commissione Europea ha approvato lo stanziamento dei fondi. PSA e Saft costituiranno una joint venture

Batterie

La Commissione Europea ha approvato finanziamenti per un totale di 3,2 miliardi di euro per progetti paneuropei di ricerca e innovazione da parte di sette Stati membri in tutti i segmenti della catena del valore delle batterie. Tra gli altri, PSA e Total beneficeranno dei fondi.

Si tratta di un’importante iniziativa di interesse comunitario (“IPCEI”) ratificata congiuntamente da Belgio, Germania, Finlandia, Francia, Italia, Polonia e Svezia per promuovere gli sviluppi nel settore. Esso promuove l’ideazione di tecnologie innovative e sostenibili per batterie agli ioni di litio più durevoli (con elettrolita liquido o solido).

Con il via libera di Bruxelles, questi Paesi possono ora sovvenzionare le ricerche. La Germania ha un limite massimo di finanziamento di 1,25 miliardi di euro, che possono essere versati come aiuti di Stato consentiti.

Batterie: i progressi dall’attività di Ricerca & Sviluppi

Le attività di R&S dovrebbero consentire progressi che vadano oltre lo stato dell’arte lungo l’intera catena del valore – dall’estrazione e lavorazione delle materie prime, alla produzione di materiali chimici moderni, alla concezione di celle e moduli e alla loro integrazione in sistemi intelligenti fino al riciclaggio e alla conversione di vecchie unità.

In Germania, BMW, BASF, Opel, Opel, Umicore e Varta riceveranno, ad esempio,  finanziamenti per sviluppare moduli innovativi che possono essere utilizzati non solo nel comparto dell’automotive ma anche negli utensili elettrici. Le esatte applicazioni sono elencate nel sito informativo del Ministero Federale dell’Economia e della Tecnologia.

Nel caso della Opel la realizzazione di celle è oggetto di una joint venture con la casa madre PSA e la fabbrica di batterie francese Saft (società affiliata a Total) – il primo consorzio a candidarsi per il cosiddetto “Altmaier Billion” (miliardo di Altmaier, ndr). Nel comunicato stampa del cancellierato tedesco, il BMWI scrive che questo dovrebbe essere lo stabilimento di componenti Opel a Kaiserslautern, finora esistente solo a livello teorico. Il secondo gruppo di aziende ha presentato la richiesta di pre-notificazione alla fine di novembre.

La tecnologia sviluppata da PSA e Saft

Il Ministero Federale Tedesco per gli Affari Economici e l’Energia ha rilasciato una dichiarazione sulla prevista capacità di produzione di celle presso il sito Opel nel sud-ovest della Germania: l’obiettivo è di 24 GWh. La relativa tecnologia è ancora in via di sviluppo in Francia da parte di Saft, dove un impianto gemello raggiungerà la stessa quantità.

“A partire dal 2023, intendiamo costruire gradualmente tre blocchi, ciascuno con una capacità di otto gigawattora. Ciò significa che in futuro circa mezzo milione di veicoli all’anno potranno essere alimentati con celle ‘Made in Kaiserslautern’,” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Opel Michael Lohscheller durante un evento con il Ministro Federale Tedesco per gli Affari Economici, Peter Altmaier e il Premier Malu Dreyer della Renania-Palatinato a Kaiserslautern. Nel progetto saranno destinati circa due miliardi di euro e saranno creati circa 2.000 posti di lavoro.

Con una capacità di 24 GWh e 500.000 veicoli, Lohscheller si aspetta quindi una media di 48 kWh per ogni auto. Ciò corrisponde all’incirca alla capacità installata nella Opel Corsa-e o nella Peugeot e-208. I prossimi BEV, notoriamente più grandi, dovrebbero probabilmente essere compensati dai PHEV, sensibilmente inferiori.

“Le celle di Kaiserslautern possono essere utilizzate in tutte gli impianti Opel, sia per la produzione ibrida plug-in a Eisenach, sia per la Corsa elettrica del nostro centro spagnolo di Saragozza, sia per la futura versione Astra elettrificata di Rüsselsheim,” ha dichiarato Lohscheller al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung prima dell’incontro. “Inoltre, saranno naturalmente a disposizione delle marche sorelle di PSA”.

Batterie migliori e più sostenibili.

Anche la fabbrica parallela concordata in Francia avrà una capacità di 24 GWh, e in combinazione con lo stabilimento Opel di Kaiserslautern, il consorzio genererà un totale di 48 GWh. Il volume totale degli investimenti è di quasi cinque miliardi di euro.

Altmaier ha descritto gli sforzi compiuti un “grande successo per la sede automobilistica di Kaiserslautern”. Si è detto “soddisfatto che la Commissione Europea abbia esaminato e approvato il primo grande progetto per l’Europa in poche settimane”.

Ma ha spiegato: “Vogliamo costruire le batterie migliori e più sostenibili in Germania e in Europa. Sono convinto che le celle di Kaiserslautern possano dettare nuovi standard in termini di bilancio di CO2 e sostenibilità”. Il consorzio è considerato una best practice per il ministro tedesco dell’economia e il finanziamento viene spesso definito “Altmaier Billion”.

PSA e Juice creano una joint venture

Alla fine di gennaio, il consorzio composto dall’affiliata transalpina Saft, Opel e altre aziende ha avviato la fase pilota presso il sito Saft a Nersac, nel sud della Francia. “È  fondamentalmente il precursore di quella di serie”, ha puntualizzato il ministro della ricerca Anja Karliczek all’evento alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron. L’inizio nello stabilimento parallelo di Douvrin, nel nord della Francia, è fissato per il 2023, e a Kaiserslautern l’anno successivo.

In occasione della riunione di Nersac, è stato pure annunciato che la casa madre di Opel, vale a dire, PSA e Saft intendono costituire una joint venture denominata ACC (Automotive Cell Company). Questa joint venture metterà in comune il “know-how per lo sviluppo di attività per la produzione di batterie per veicoli elettrici in Europa”. Come ha sottolineato Lohscheller al quotidiano tedesco FAZ, le celle ivi realizzati potrebbero essere offerte anche a terze parti (“a qualsiasi cliente interessato”).

Nel 2024, a Salzgitter partirà, inoltre, il piano per VW e Northvolt. Inizialmente sarà di 16 GWh, ma verrà ampliato a 24 GWh “negli anni seguenti”. Il gruppo Volkswagen desidera presentare una domanda apposita già a marzo. Tuttavia, l’ampliamento a 24 GWh non è stato ancora deciso ufficialmente e, secondo un portavoce del colosso, resta un’opzione.

Alla riunione del consiglio di amministrazione di Batteries Europe, il vicepresidente e commissario dell’Unione per l’energia Maroš Šefčovič, tenendo un lungo discorso, ha evidenziato il ruolo sempre più determinante rivestito dalla piattaforma.

Il suo principale valore aggiunto consiste nel fatto che opera in tutti i settori e lungo l’intera catena del valore. Ad esempio, i problemi delle economie di scala non sono risolvibili senza una stretta sinergia tra i fornitori di materiali e i produttori di batterie. Le questioni del “secondo uso” e del “vehicle-to-grid”, a loro volta, impongono una forte partnership tra il mondo automobilistico ed energetico.

La European Batteries Alliance è una vera e propria storia di successo su cui hanno in mente di costruire. Obiettivo dichiarato, replicare il progetto della European Battery Alliance altrove, quali l’infrastruttura digitale europea e l’idrogeno. Le catene di valore strategico saranno al centro della prossima manovra industriale per il 21° secolo (che sarà adottata nel marzo 2020).

La European Battery Alliance è un elemento chiave per la loro visione a lungo termine di un’economia neutrale dal punto di vista climatico, in particolare per la trasformazione degli ambiti della mobilità e dell’energia pulita. Seguirà quest’anno una legge sul clima e protesa ad obiettivi più ambiziosi in materia di emissioni di CO2 per il 2030 (50-55%) nel 2021.

Tale evoluzione spingerà ulteriormente la domanda delle batterie verso l’alto, la quale, riportano le previsioni, aumenterà a 800GWh entro il 2030. Gran parte (almeno nella prima fase) proverrà dal contesto automotive (400 GWh entro il 2028). Sarà il tipo di stoccaggio in più rapida crescita, toccando i 250 miliardi di euro nel 2025.

Inoltre, in base al rapporto Bloomberg New Energy Outlook, entro vent’anni, il 57% di tutte le vendite di veicoli passeggeri sarà elettrico e rappresenterà il 30% del parco circolante globale.

Il legame tra innovazione e competitività è oggi più importante che mai. Poiché perseguono risultati notevoli, le autorità pretendono una maggiore densità di energia, migliori performance e basate su nuovi materiali avanzati. Per farcela, l’Europa non deve solo investire per ottimizzare le tecnologie al litio e nella prossima generazione allo stato solido, ma deve ampliare gli orizzonti.

Batteries Europe dovrebbe abbracciare pienamente il suo ruolo di coordinatore R&I della European Battery Alliance. Guidare l’industria, gli Stati membri e la Commissione nell’area del finanziamento della ricerca e dell’innovazione.

 

 

 

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