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Dettagli vintage per la nuova Ferrari SF1000

Sulla nuova Ferrari di Formula 1, che vedremo oggi pomeriggio, ci sarà un tricolore e i classici numeri bianchi filettati

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Ci separano ormai poche ore alla presentazione ufficiale della nuova Ferrari SF1000 di Formula 1. Non manca poi molto alle 18.30 di oggi pomeriggio, quando Sebastian Vettel e Charles Leclerc sveleranno la nuova monoposto sul palco del teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Subito dopo aver percorso Piazza dei Martiri del 7 Luglio attraversando un plotone di fan che sicuramente sarà particolarmente denso di passione, quella che li lega alla Ferrari.

Diverse indiscrezioni indicano in una migliore ricerca aerodinamica la caratteristica fondamentale che differenzierà questa nuova SF1000 dalla SF90 dello scorso anno. D’altronde con i regolamenti rimasti quelli già noti e le Pirelli quelle dello scorso anno, tutto dovrebbe essere più semplice. Dal punto di vista estetico però la nuova Ferrari SF1000 dovrebbe riservare più di qualche piacevole sorpresa.

Tricolore e italianità

Le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera dicono che sulla SF1000 (chiamata così perché proprio quest’anno in Ferrari sarà celebrato il 1000esimo GP, in Canada) comparirà anche un po’ più di bianco, in accordo con una particolare introduzione di un elemento tricolore. D’altronde la scelta del luogo dove avverrà la presentazione oggi pomeriggio è strettamente connessa all’introduzione del tricolore sulla monoposto. Proprio a Reggio Emilia nel 1797 nasceva il tricolore della bandiera italiana. Ora il sindaco della città romagnola, Luca Vecchi, al termine della presentazione della nuova monoposto donerà una storica versione del tricolore alla Scuderia di Maranello.

Ferrari
Ferrari

Un passaggio che ricorda quello del 1929 quando la contessa Paolina Biancoli, madre di Francesco Baracca, donava a Enzo Ferrari il Cavallino Rampante emblema del figlio Francesco in aviazione. Un ulteriore attestato che conferma la volontà sempre più diffusa di considerare la Ferrari un patrimonio sportivo nazionale. D’altronde se Reggio Emilia è la mamma del tricolore, la Ferrari è l’espressione più autentica della bandiera italiana nel mondo. Apprezzata in termini di risparmio di peso la già nota vernice opaca che rivedremo anche quest’anno, seppur meno votata a tendenze che la facevano sembrare a tratti arancione lo scorso anno. La tonalità dovrebbe essere in generale più scura.

Numeri di gara vintage

Ci sono poi i numeri che indicheranno le monoposto di Vettel e Leclerc che ora riprenderanno il design visto sulle monoposto del Cavallino a partire dal 1979. Ci sarà infatti un evidente richiamo al passato per il 5 e il 16 che saranno realizzati con una grafica che ricorda da vicino quella che nel 1979 veniva utilizzata sul 12 di Gilles Villeneuve e sull’11 di Jody Scheckter. Proprio quest’ultimo vinse a Monza l’ultimo Titolo Piloti con Enzo Ferrari alla guida del team, nel ‘79.

Gli appassionati ricorderanno i grandi numeri bianchi caratterizzati da un contrassegno filettato dello stesso colore della carrozzeria, con un ulteriore profilo numerico che circonda le cifre. Un chiaro omaggio ad un momento di grande fascino per la storia della Formula 1, indissolubilmente legata anche a quel numero 27 del caro Gilles lasciato ora libero con l’uscita di scena di Nico Hulkenberg.

Gilles Villeneuve _ 1

La Ferrari dei numeri filettati era quella dei già citati Gilles e Scheckter, ma anche quella di Tambay, Pironi, Arnoux e il compianto Michele Alboreto. Quella guidata fino al 1984 dall’ingegnere Mauro Forghieri. Quella di una Formula 1 che conosceva per la prima volta i favori del grande pubblico grazie a una copertura televisiva ben organizzata. Era una Ferrari superiore che dovette fare i conti con la tragedia che a Zolder si portò via per sempre Gilles. A vincere il titolo nel 1983 con i contrassegni listati ci riprovò Arnoux sebbene il sogno si fermò a Detroit prima, a causa di un problema meccanico, e sul finale di stagione grazie ad un carburante che spingeva forte la Brabham-BMW di Piquet che si aggiudicava il primo titolo su una Formula 1 turbocompressa.

Non possiamo dimenticare Michele Alboreto che col 27 filettato riportò il successo ad un pilota italiano su Ferrari a Zolder 1984.

Una Ferrari che vuole ripartire

Il ritorno al passato con i bellissimi numeri filettati bianchi dice che il futuro pare più chiaro in casa Ferrari. Lo sguardo ad un passato di grande fascino è un segno di rivalsa, la riscoperta di un passato romantico sancisce la volontà di appartenere ad un’identità forte e chiara. Partendo da un simbolo molte volte si può ottenere tanto.

Il profilo basso visto finora potrebbe consentire ottimi margini di performance. Pare poi che i telaisti Enrico Cardile e David Sanchez, coadiuvati dal ritorno di Simone Resta, non abbiano stravolto la base di partenza della SF90. Puntando piuttosto a rendere la SF1000 più spinta dal punto di vista aerodinamico per cominciare a battagliare già da Melbourne con le solite Mercedes, tenendo d’occhio anche la Red Bull che pare con Honda abbia fatto progressi non indifferenti durante il periodo invernale.

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