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La beffa: a Roma lo smog aumenta nonostante il blocco

Nonostante le limitazioni alle diesel Euro 6 i valori relativi alle emissioni sono tornati a salire nella Capitale

Smog a Roma

Sebbene il primo giorno di blocco aveva sortito effetti di sostanziale stallo nelle rilevazioni delle emissioni, il blocco che il Comune di Roma ha perpetrato alle vetture diesel Euro 6 continua a non convincere. Non convince infatti il fatto che durante la seconda giornata di blocco la situazione risulta persino peggiorata; le centraline dell’ARPA hanno infatti rilevato concentrazioni di polveri sottili persino superiori rispetto a quelle già riscontrate lunedì. A inizio settimana il blocco interessava le vetture fino alla classe di emissione Euro 4.

I valori sono stati ricavati da 9 centrali sulle 13 presenti sul territorio della Capitale. I dati certificano quindi un valore del Pm10 superiore ai limiti di legge. Un vero e proprio flop. Una conferma quindi sulla palese inutilità di uno stop dedicato anche a quelle vetture dotate di motori moderni e meno inquinanti, ne abbiamo parlato qui stamattina.

Sempre oltre i limiti di legge

I valori hanno sempre superato la soglia di legge. Il quantitativo di Pm10 ha infatti superato i 50 microgrammi per ogni metro cubo, in ogni parte della città. La media difatti si è attestata a 69 microgrammi per ogni metro cubo, quindi 8 più di martedì, 2 più di lunedì e quindi ben 19 in più rispetto al limite di legge.

La concentrazione superiore al limite si è avuta nelle centraline di Arenula (55), Preneste (58), Bufalotta (61), Francia (53), Cinecittà (66), Magna Grecia (58), Eur Fermi (59), Cipro (53) e Tiburtina a 67. Bisogna quindi dire che le centraline segnano sforamenti continui ormai da 12 giorni consecutivi.

Smog

Ma non è tutto, visto che per l’ARPA le previsioni prodotte dicono che lo smog è destinato ad aumentare anche nei prossimi giorni. Già oggi le previsioni parlavano di un valore del Pm10 pari a 73 microgrammi per metro cubo, tuttavia il momento peggiore dovrebbe essere domani con valori che potrebbero sfiorare gli 84 microgrammi per metro cubo. Nel weekend dovrebbe invece andare meglio, grazie anche alla prima domenica ecologica del 2020.

Per la sindaca Raggi si vuole tutelare la salute

La decisione di prolungare lo stop alla circolazione fino a domani sera ha provocato malumori nei confronti della giunta del Campidoglio. La Fiepet-Confesercenti ha denunciato danni economici rilevanti per le piccole e medie imprese mentre l’ANIASA ha definito il blocco come “pura ideologia priva di ogni fondamento scientifico”. In questo modo, sempre secondo ANIASA, vengono danneggiati automobilisti e aziende che avevano puntato sulle vetture Euro 6.

Virginia Raggi
La sindaca Virginia Raggi

Sulla questione è intervenuta quindi la sindaca Virginia Raggi con una conferenza stampa: “Sto vedendo molte polemiche e richieste in merito allo stop delle vetture diesel. Il nostro primo obiettivo rimane quello della tutela della salute pubblica, ci muoviamo quindi sulla base di quanto prevede la legge”.

Il paradosso delle Euro 3

Un vero paradosso è legato alle vetture Euro 3 a benzina che inquinano di più rispetto alle vetture diesel Euro 6. Una diesel di ultima generazione può emettere fino a 0,08 g/km di ossidi di azoto e 0,0045 g/km di particolato contro gli 0,5 e 0,05 delle Euro 3 benzina. Anche il monossido di carbonio presenta valori più alti sulle benzina Euro 3 di circa cinque volte rispetto alle diesel Euro 6.

Ma l’attenzione deve essere rivolta anche ai riscaldamenti civili. I dati dell’Ispra, relativi al 2015, certificavano emissioni di questi ultimi pari a 3.105 tonnellate contro le 1.021 emesse dalle auto.

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