Tesla ha deciso di mettere fine a Dojo, il supercomputer lanciato nel 2021 per l’addestramento dell’IA dell’Autopilot, del Full Self-Driving (FSD) e del robot umanoide Optimus. L’indiscrezione, riportata da Bloomberg e poi confermata da Elon Musk, segna una svolta nella strategia tecnologica del costruttore californiano, che ora si affiderà maggiormente a partner esterni come Nvidia, AMD e Samsung.
Tesla chiude il progetto Dojo e punta su Nvidia, AMD e Samsung

Presentato durante l’AI Day 2021, Dojo era stato sviluppato per elaborare enormi volumi di dati visivi raccolti dalle Tesla in circolazione, grazie a un’architettura hardware sviluppata interamente in casa. Il cuore del sistema era basato sui chip D1 e sui moduli “training tile”, con l’obiettivo di superare la soglia di 1 exaFLOP di potenza di calcolo. Un centro dati dedicato era stato realizzato a New York.
Nonostante le ambizioni, Musk ha ammesso che le soluzioni interne non riuscivano a competere, almeno per ora, con le piattaforme collaudate di Nvidia. Per questo, in un’ottica di riduzione dei costi e accelerazione dei tempi di sviluppo, Tesla ha scelto di adottare hardware già disponibili sul mercato. La decisione comporta anche l’uscita di Peter Bannon, responsabile del progetto ed ex ingegnere Apple, mentre il resto del team sarà riassegnato ad altri programmi aziendali.

Nonostante la chiusura del mega-progetto, Tesla ha già avviato Cortex, un nuovo supercomputer ad Austin che utilizzerà oltre 100.000 GPU Nvidia H100 e H200, mentre un secondo centro dati è già operativo a Memphis. In parallelo, l’azienda sta sviluppando la prossima generazione di chip interni grazie a un contratto da 16,5 miliardi di dollari con Samsung, che prevede la produzione dei processori AI6 (Hardware 6) fino al 2033 e la costruzione di una fabbrica in Texas per ridurre la dipendenza da fornitori esteri. Attualmente, l’AI4 è già prodotto da Samsung, mentre l’AI5 sarà inizialmente realizzato da TSMC a Taiwan e, in seguito, in un nuovo stabilimento in Arizona.
La tecnologia servirà specialmente per il Cybercab, robotaxi a guida autonomia in arrivo sul mercato nel 2026, al momento in fase di test. Tesla mira così ad accelerare lo sviluppo di un FSD realmente autonomo, un traguardo promesso da anni ma ancora lontano dall’essere raggiunto.