Skoda continua a muoversi su due binari, dividendo i propri sforzi tra modelli a combustione e veicoli elettrici. La casa automobilistica ceca sa che non è ancora arrivato il momento di rivoluzionare l’intera gamma, ma è consapevole anche che la transizione non può più essere rimandata.
L’ultima novità è stata la Skoda Elroq, ora disponibile anche con trazione integrale, una caratteristica che la distingue da rivali come la Volkswagen ID.3 e altre elettriche compatte. In una recente intervista, l’amministratore delegato Klaus Zellmer ha tracciato un quadro dei prossimi passi del marchio, confermando che modelli come Fabia e Kamiq riceveranno aggiornamenti mirati per rimanere sul mercato almeno fino al 2030. Tuttavia, resta un dubbio.
Skoda conferma Fabia e Kamiq, ma resta un dubbio sull’elettrico

La Fabia è già stata avvistata nei test su strada, e secondo il CEO sia lei che la Kamiq e la Scala verranno rinnovate entro la fine del 2025. “Non si può semplicemente prolungare la vita di questi modelli senza rinnovarli”, ha dichiarato Zellmer, sottolineando come rappresentino ancora un pilastro importante grazie al buon rapporto qualità-prezzo.
Il dirigente ha evidenziato l’importanza del design come punto di forza per Skoda, grazie al nuovo linguaggio stilistico “Tech Deck”, capace di coniugare elementi tecnologici come le griglie illuminate senza cadere in eccessi futuristici.

Accanto a questo trio, nel 2026 debutterà anche la Skoda Epiq, il modello elettrico più compatto ed economico della gamma. Sarà disponibile con una batteria LFP da 38 kWh, scelta che permetterà di contenere i costi. In origine, con l’arrivo della normativa Euro 7 nel 2027, l’idea era quella di sostituire progressivamente Fabia, Kamiq e Scala con la Epiq. “Pensavamo che chi cercava un’auto compatta sarebbe passato naturalmente alla Epiq, ma non funziona così”, ha ammesso Zellmer, lasciando intendere dubbi sulla reale capacità del modello di imporsi.
Il problema principale resta il costo delle batterie, che incide per circa il 40% sul prezzo complessivo di un’elettrica e rende difficile mantenere margini di profitto adeguati.

Più certezze ci sono sul SUV elettrico a sette posti, atteso per il 2026 e destinato a posizionarsi al livello del Kodiaq. Restano invece incertezze sulla futura Vision O, concept che dovrebbe anticipare la prossima generazione di Octavia. Non è ancora chiaro se l’auto più iconica di Skoda diventerà del tutto elettrica. “L’efficienza ha un limite” ha spiegato Zellmer, aggiungendo che Tesla riesce a mantenere volumi alti con tre modelli, mentre i marchi tradizionali non possono permettersi una gamma con troppa sovrapposizione. A rischiare di più, secondo il CEO, potrebbe essere proprio la Octavia Combi.