Segnatevi la data: 10 dicembre. Sarà questo il giorno in cui la Commissione Europea si esprimerà con un annuncio riguardante questa fantomatica nuova categoria delle E-Car. La misura, richiesta a gran voce dall’industria, rappresenta l’ammissione implicita del fallimento del mercato: l’Europa è rimasta senza auto accessibili. L’obiettivo, non troppo celato, è quello di creare una versione continentale delle kei car giapponesi per rilanciare le vendite e, soprattutto, fungere da argine all’espansione aggressiva dei marchi cinesi.

Il dato che giustifica questa mossa è impietoso: nel 2019, c’erano 49 modelli in Europa con un prezzo inferiore a 15.000 euro. Nel 2025, è rimasta solo la Dacia Sandero, e i suoi volumi di vendita non raggiungono nemmeno un decimo di quelli pre-pandemici. L’esigenza, quindi, è il “rinascimento delle piccole auto”, ma in chiave elettrica.
La verità è che le attuali normative europee, con restrizioni di CO2 sempre più stringenti e una valanga di nuove caratteristiche di sicurezza obbligatorie, hanno reso la produzione di auto piccole e accessibili non più redditizia per i costruttori. Si è creata una nicchia di quadricicli che, con la loro velocità e potenza limitate, non soddisfano le reali esigenze degli automobilisti.

Qui entra in gioco la E-Car, un nuovo quadro normativo che permetterà ai produttori in Europa di lanciare veicoli elettrici lunghi fino a 4,2 metri con un prezzo compreso tra 15.000 e 20.000 euro. La chiave di volta è che queste auto non dovranno includere di serie la stessa quantità di dispositivi di sicurezza e tecnologie delle altre autovetture. In pratica, per avere un’auto elettrica economica, si fa un passo indietro sulla sicurezza. Sarebbe questo il prezzo da pagare per la “rinascita”.
Gruppi come Stellantis e Renault hanno esercitato pressioni intense per questa misura, che il Commissario europeo per l’Industria, Stéphane Séjourné, ha accolto: le restrizioni normative, dopotutto, “influenzano il prezzo”.
Questa nuova ondata di modelli, tra cui la Renault Twingo, la Volkswagen ID. Polo, la Cupra Raval e la Skoda Epiq, si affiancherà alle attuali Dacia Spring e Leapmotor T03, con l’ambizione di cambiare il panorama automobilistico in Europa. I proprietari di queste E-Car beneficeranno anche di riduzioni su tasse e assicurazione, e, aspetto cruciale per i Gruppi locali, ci sarà l’obbligo di produrle in Europa.
