In risposta al rapido sviluppo del mercato europeo dei veicoli elettrici, Voltfang, azienda tedesca con sede ad Aquisgrana, ha annunciato la chiusura di un importante round di finanziamento Serie B, che ha portato nelle sue casse 15 milioni di euro. L’obiettivo è quello di espandere le soluzioni di accumulo energetico statico basate su batterie ricondizionate.
Fondata nel 2020 come spin-off dell’Università RWTH di Aquisgrana, Voltfang è guidata da Afshin Doostdar, David Oudsandji e Roman Albert. La società ha creato un business solido attorno alla rigenerazione di batterie usate provenienti da auto elettriche, convertendole in sistemi di accumulo per applicazioni fisse.

Secondo Oudsandji, il nuovo capitale è una risposta all’impennata della domanda registrata nel primo trimestre del 2025. “Serve un’accelerazione immediata nella creazione di infrastrutture energetiche resilienti in Europa”, ha spiegato Oudsandji, sottolineando come i sistemi BESS (Battery Energy Storage Systems) siano essenziali per migliorare la flessibilità della rete elettrica e ridurre la dipendenza da forniture esterne.
L’azienda tedesca ha anche annunciato la costruzione di un nuovo impianto produttivo ad Aquisgrana, che dovrebbe consentire la produzione di fino a 1 GWh di sistemi di accumulo all’anno. Questo passo mira a limitare l’importazione di batterie dalla Cina e da altri Paesi asiatici, rafforzando l’autonomia energetica del Vecchio Continente.
Voltfang attualmente offre soluzioni modulari che vanno dai sistemi per PMI (come Voltfang 2 e Voltfang 2 Indoor da 50 kW/45 kWh), fino a unità di grande capacità per uso industriale e pubblico, come il Voltfang 2 Plus GS da 1,2 MW e 3,2 MWh di scarica.

Le unità sono progettate per funzionare con impianti fotovoltaici, come dimostrato dall’installazione presso l’aeroporto di Stoccarda, dove è attiva una potenza iniziale di 0,54 kWh, destinata ad aumentare di dieci volte nei prossimi mesi. Ad oggi, Voltfang ha ricondizionato oltre 6.900 batterie di veicoli elettrici, dando loro nuova vita e contribuendo a un’economia circolare più sostenibile.
Facendo, invece, un salto dall’altra parte del mondo, anche la Nuova Zelanda punta sul riutilizzo intelligente. Un esempio chiaro è quello della neozelandese Meridian Energy, in collaborazione con l’australiana Relectrify, che ha trasformato 27 batterie usate di Nissan Leaf in un sistema di ricarica EV da 360 kWh, installato nella remota località di Springs Junction. L’iniziativa è stata definita un esempio di ingegno locale e dimostra come anche i luoghi più isolati possano diventare nodi energetici intelligenti.