In un annuncio che ha fatto vibrare l’intero ecosistema dell’automotive e, inevitabilmente, anche della Formula 1, Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha reso nota la sua decisione di dimettersi dal proprio incarico a partire dal 15 luglio. Una scelta tanto improvvisa quanto carica di conseguenze, che segna la fine di un ciclo strategico e visionario durato cinque anni.
De Meo ha motivato l’addio con la volontà di affrontare “nuove sfide”, confermando il suo spirito ambizioso e la propensione a guidare trasformazioni complesse. Durante la sua permanenza al vertice del gruppo francese, De Meo ha impresso una svolta netta al brand Renault, rilanciandolo sul piano dell’innovazione tecnologica e consolidandone l’immagine nel settore delle competizioni.

Tra le iniziative più dirompenti spicca la trasformazione del team di Formula 1 in Alpine, nel 2021, una mossa orientata a valorizzare le radici sportive del marchio francese attraverso una nuova identità ad alte prestazioni. Tuttavia, il cammino di Alpine nella massima serie automobilistica non è stato privo di ostacoli. Prestazioni altalenanti, instabilità manageriale e decisioni divisive, come l’abbandono del proprio motore entro il 2026 in favore delle power unit Mercedes, hanno alimentato perplessità tra appassionati e analisti. La recente nomina di Flavio Briatore a consulente esecutivo ha ulteriormente polarizzato le opinioni, riaprendo il dibattito sulla governance e sulle ambizioni future del team.
Con l’imminente addio di De Meo, un velo di incertezza cala sull’intera struttura Alpine. C’è chi ipotizza un possibile cambio di proprietà o addirittura una cessione della scuderia, mentre cresce l’apprensione per la direzione che verrà intrapresa dalla nuova leadership. Il futuro di Alpine appare ora sospeso, stretto tra il retaggio di una gestione audace e la necessità di consolidare una visione a lungo termine.

Il team, una volta considerato tra i potenziali protagonisti della F1, si trova a un bivio strategico cruciale. Riuscirà Renault a capitalizzare l’eredità lasciata da De Meo e guidare Alpine verso un nuovo slancio competitivo? Questa fase di transizione non è soltanto una questione di successione manageriale, ma è una prova di maturità industriale per un brand che ambisce a confermarsi protagonista in uno degli scenari più selettivi dello sport mondiale.