La notizia che la Hyundai Bayon si prepara a lasciare la scena in alcuni mercati chiave europei è l’ennesimo promemoria che il darwinismo industriale non perdona le nicchie. La piccola urban SUV del marchio coreano, l’anello di congiunzione tra la city car e il crossover compatto, ha le ore contate in Paesi sensibili alle dinamiche di mercato e alle emissioni come i Paesi Bassi.
La Hyundai Bayon, lanciata nel 2021 come modello entry-level della gamma SUV, aveva il compito ingrato di posizionarsi al di sotto della Kona, cercando di intercettare una clientela che voleva l’aspetto da SUV senza il prezzo di un veicolo più grande. Equipaggiata prevalentemente con motori a benzina di piccola cilindrata, inclusi gli efficienti 1.0 T-GDI e le versioni Mild Hybrid, la Bayon è ora vittima di una strategia aziendale che sta inesorabilmente spingendo la gamma Hyundai verso l’elettrificazione totale.

Nei Paesi Bassi, e presto molti altri Paesi europei, la Bayon non ha più un posto logico. Il suo destino è segnato da una gamma propulsori che non include una versione completamente elettrica e che, di conseguenza, subisce una tassazione penalizzante. La logica del marketing coreano è impietosa: meglio non sprecare sforzi e risorse per vendere un modello benzina che fatica a competere con la fiscalità locale.
La cessazione della vendita della Bayon in Olanda e potenzialmente in altre nazioni a partire dalla fine 2025 è la prova provata che, nel settore automotive moderno, l’onesta auto a benzina sta diventando una specie in via d’estinzione, soprattutto se non ha la spina o non si fa pagare come un ibrido plug-in. Il modello coreano, pur avendo ricevuto un restyling recente nel 2024 per modernizzare estetica e tecnologia, non ha saputo evolvere la sua gamma motori in direzione elettrica.

Hyundai sta ottimizzando la sua offerta commerciale in Europa, concentrandosi sui segmenti a maggiore redditività e a minor rischio normativo. Siamo davanti a un addio silenzioso ai puristi del motore a combustione. Il vuoto lasciato dalla Bayon sarà (forse) colmato dalla prossima generazione di i20, ma è evidente che Hyundai stia preparando una gamma sempre più polarizzata tra l’entry-level e il premium elettrico.