Kia lancia il “passaporto della batteria”: zero segreti sotto il pianale

La batteria invia dati in tempo reale a un “passaporto digitale” aggiornato automaticamente dopo ogni manutenzione.
kia, passaporto batteria kia, passaporto batteria

Kia ha deciso di non aspettare che Bruxelles bussi per i “passaporti delle batterie”. La casa coreana, nota per la sua efficienza e una certa voglia di stupire, ha già realizzato un sistema che permette di monitorare ogni singola cella della batteria di un veicolo elettrico in tempo reale. Un po’ come se la tua auto avesse il check-up continuo.

Advertisement

Dal febbraio 2027, ogni elettrico venduto nell’Unione Europea dovrà avere un registro digitale, accessibile tramite un QR code apposto sulla batteria. Dentro ci sarà di tutto: composizione dei materiali, livello di carica (SoC), stato di salute (SoH) e perfino la cronologia degli interventi, come una cartella clinica high-tech per accumulatori. Ma Kia ha deciso di giocare d’anticipo: il suo progetto pilota è già realtà.

kia, passaporto batteria
Advertisement

Durante la sperimentazione, condotta con un EV3 equipaggiato di sensori avanzati, la batteria invia dati in tempo reale a un “passaporto digitale” aggiornato automaticamente dopo ogni manutenzione. Meccanici, proprietari e autorità possono così consultare lo stato della batteria direttamente dal sistema infotainment dell’auto. Non servirà essere un ingegnere per capirci qualcosa.

Il progetto nasce da una collaborazione con l’Università Tecnica di Delft e Hyundai Motor Group, con il supporto del centro di ricerca olandese TNO. Tutto per la massima trasparenza e aumentare la fiducia nei veicoli elettrici. Marc Hedrich, CEO di Kia Europe, ha dichiarato che l’azienda punta a “stabilire un nuovo standard per trasparenza e prestazioni delle batterie”. In parole povere, Kia vuole che i clienti sappiano sempre come sta la loro batteria, quanto durerà e quanto vale.

kia ev3, passaporto batteria

Invece di analizzare il pacco batteria nel suo complesso, Kia monitora ogni cella individualmente. Così, se qualcosa va storto, non serve cambiare tutto, ma basta sostituire la cella “malata”, risparmiando tempo, soldi e anche qualche nervo. Oltre ai vantaggi economici, questo approccio rende più facile il riciclo e il riutilizzo delle batterie, prolungandone la vita utile e riducendo gli sprechi.