Con un mercato globale messo a dura prova da inflazione, normative ambientali sempre più stringenti e transizione energetica verso l’elettrico, una casa automobilistica emerge come un’eccezione virtuosa. Stiamo parlando di Dacia. Secondo i dati pubblicati da JATO Dynamics, mentre la maggior parte dei costruttori fatica a contenere i rincari, il marchio di origine rumena ha messo a segno una performance sorprendente proprio nel cuore dell’Europa, ovvero in Germania, il più grande mercato continentale.
In un contesto in cui il prezzo medio di un’auto nuova ha registrato un’impennata del 40% dal 2019 al 2024, e le vendite complessive sono diminuite del 22%, Dacia è riuscita a incrementare il proprio prezzo medio del 48%, senza perdere terreno in termini di volumi: anzi, le immatricolazioni sono cresciute del 19%. Il merito risiede in un modello di business pragmatico e incentrato sull’essenziale.

Pur avendo aumentato i prezzi, Dacia mantiene una gamma estremamente competitiva in tutte le fasce di prezzo, restando fedele alla propria filosofia di mobilità accessibile e funzionale. In Germania, il listino parte dai 12.490 euro della Sandero, prosegue con la Spring elettrica da 16.900 euro, il Jogger da 17.990 euro, il Duster da 18.990 euro e il più spazioso Bigster da 23.990 euro. Tutti modelli progettati per offrire un rapporto qualità-prezzo difficile da eguagliare, specialmente in un mercato dove le auto sotto i 30.000 euro sono in estinzione.
L’accessibilità delle auto nuove, neanche a dirlo, è in declino. A fronte di un incremento medio dei salari del 24% nello stesso periodo, la capacità di acquisto delle famiglie è scesa dell’11%, spingendo molti consumatori verso finanziamenti, leasing o il mercato dell’usato.

I powertrain elettrificati (e quindi i vari BEV, MHEV e PHEV), anche se sempre più presenti, incidono pesantemente sui costi finali, contribuendo a rendere l’auto nuova un bene sempre più elitario. Dacia, invece, riesce a mantenere saldo il legame con un pubblico ampio grazie alla sua proposta chiara: auto essenziali, affidabili e dal prezzo accessibile. Una strategia vincente in un mercato dove la maggior parte dei marchi si concentra solo su clienti con maggiore disponibilità economica.
Gli analisti, però, avvertono: se il trend attuale di esclusività continuerà, la sostenibilità dell’intero settore rischia di vacillare, a causa di un progressivo restringimento del bacino di acquirenti.