Nel panorama della mobilità elettrica globale, l’Asia (Cina su tutti) continua a dominare la produzione di batterie, fornendo la maggior parte degli accumulatori utilizzati da case automobilistiche in Europa e Nord America. Tuttavia, il Vecchio Continente sta recuperando terreno, avviando una filiera produttiva locale che promette di ridurre la dipendenza dai fornitori orientali. Un tassello fondamentale in questa strategia è rappresentato dal nuovo impianto BMW in fase di completamento a Irlbach-Straßkirchen, in Baviera.
Questa struttura sarà uno dei cinque poli globali destinati all’assemblaggio delle batterie di sesta generazione del colosso tedesco. Le nuove batterie BMW integreranno celle cilindriche ad alta capacità direttamente nei pacchi batteria, adottando un’innovativa architettura cell-to-pack per ottimizzare spazio, efficienza e prestazioni.

Le unità prodotte in Germania saranno destinate ai veicoli realizzati nei vari stabilimenti BMW nazionali, mentre altri impianti, già in sviluppo o operativi, si trovano a Debrecen (Ungheria), Shenyang (Cina), San Luis Potosí (Messico) e Woodruff, negli Stati Uniti. Ciascuno sarà incaricato di servire i rispettivi mercati regionali.
La costruzione dell’edificio principale è ormai conclusa e l’installazione delle linee produttive inizierà a giugno. Accanto al polo batterie, BMW ha previsto un secondo edificio di 10.000 metri quadrati che ospiterà la centrale elettrica interna, una stazione dei vigili del fuoco e altri servizi di supporto. Due trasformatori da 110 kV garantiranno l’approvvigionamento energetico tramite la rete Bayernwerk Netz GmbH.

Lo stabilimento BMW adotterà inoltre tecnologie green come pompe di calore e sistemi per il recupero del calore industriale, impiegati per climatizzare gli ambienti senza sprechi. Anche l’acqua piovana sarà raccolta e riutilizzata per usi industriali, mentre quella potabile sarà destinata esclusivamente agli spazi comuni come mense e servizi igienici.
Grazie a queste soluzioni sostenibili, BMW punta a ridurre l’impatto ambientale e a stabilire nuovi standard in termini di sicurezza e responsabilità per i lavoratori e le comunità locali. Il passo compiuto da BMW si inserisce anche e soprattutto in un mondo che chiede anche all’industria di fare il proprio per ridurre l’impatto ambientale del settore automotive, un passo forse molto più decisivo di ogni grande adozione di massa sul fronte del traffico nelle grandi città.