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La mobilità del futuro in Italia

I principali risultati emersi dalle analisi EY sul settore della mobilità: un italiano su due sceglierebbe un’auto elettrica o ibrida nei prossimi 3 anni

Qual è la mobilità del futuro in Italia? Risposta difficilissima. Che dipende dal quadro economico, sociale e politico. Comunque, a Milano, al convegno “La mobilità del possibile”, diversi esperti hanno parlato dello sviluppo dell’ecosistema della smart mobility. E di una mobilità più efficiente, sostenibile e inclusiva, incentrata sulle esigenze del viaggiatore e capace di migliorarne l’esperienza. L’analisi della mobilità del futuro è stata fatta dalla società di ricerca EY.

Mobilità del futuro in Italia: lo studio di EY

EY ha realizzato uno studio su un campione di 1.500 consumatori italiani. Per scoprire come evolvono i bisogni di mobilità dei consumatori italiani. E quale impatto stanno avendo i trend del settore sulle loro aspettative e il loro comportamenti nell’ambito della mobilità. Dallo studio emerge che le auto elettriche e ibride si stanno ritagliando una quota di mercato potenziale decisamente significativa. Il 47,4% degli intervistati ha dichiarato che, se dovesse cambiare la macchina nei prossimi 3 anni, sceglierebbe un modello elettrico o ibrido. Il dato può essere interpretato come un desiderio crescente di mobilità realmente sostenibile.

Le due spinte verso l’auto elettrica

A spingere verso l’auto elettrica, diversi fattori. Una maggior sensibilità verso l’ambiente, dice EY, ma anche le numerose misure restrittive varate dalle varie municipalità. Coi blocchi del traffico o le limitazioni alla circolazione, talvolta chi ha una diesel o un’auto e benzina non moderne si sente tagliato fuori. Viceversa, le auto elettriche circolano sempre e comunque. Questa potrebbe essere la mobilità del futuro in Italia.

Perché gli italiani si spostano: stravince l’auto

L’88% degli intervistati si sposta per ragioni extra professionali, mentre solo il 63% lo fa per ragioni professionali. I giovani sotto i 24 anni si spostano soprattutto per esigenze di tempo libero. Per gli anziani (over 65) le esigenze sono diverse: le commissioni e la spesa rappresentano il principale motivo di spostamento. Il 93% degli utenti Italiani dichiara di possedere, all’interno del proprio nucleo familiare, almeno una vettura. L’utilizzo dell’auto rimane la prima scelta di mobilità (70% degli intervistati), favorita dalla necessità di libertà e dalla frequente inadeguatezza delle infrastrutture e dell’offerta pubblica di servizi di mobilità alternativi. Circa il 49% di coloro che utilizzano assiduamente (oltre 4 volte alla settimana) i mezzi privati sarebbe disponibili a cambiare il proprio mezzo. Ma c’è un ma: non è disponibile una valida e più economica alternativa.

L’auto come libertà

I motivi che guidano la scelta di mobilità degli italiani sono nella maggioranza dei casi strettamente connessi a una maggiore libertà (45%), alla comodità del servizio offerto (44%) e al risparmio del tempo (43%). Economicità (39%), disponibilità di mezzi pubblici per il proprio percorso (37%) e puntualità (35%) sono i fattori che spingerebbero i consumatori a cambiare la modalità di trasporto utilizzata per i propri spostamenti. In questo, l’auto è imbattibile: dà grande libertà.

Car sharing in crescita

Il 22% degli utenti italiani che conoscono i servizi di sharing mobility ha utilizzato almeno una volta un servizio di car sharing, mentre il 17% (contro l’8% del 2018) dichiara di aver provato almeno una volta una bicicletta in condivisione. La mancanza di copertura nelle zone maggiormente frequentate spinge il 21% degli intervistati a scegliere mezzi alternativi. L’utilizzo di veicoli condivisi è sporadico (poche volte durante un anno) per il 71,6% degli intervistati, mentre gli utilizzatori assidui (almeno una volta a settimana) sono meno del 10%. Lo studio evidenzia che la sharing mobility è molto apprezzata dagli utenti che l’hanno utilizzata almeno una volta: il 91% si dichiara, infatti, soddisfatto dell’esperienza.

Esperti a confronto sulla mobilità

Gli amministratori delegati delle aziende auto, trasporto e mobilità, assieme ai rappresentanti delle istituzioni, si sono confrontati su un settore che sta attraversando una completa trasformazione. Secondo Giovanni Passalacqua, Automotive Advisory Leader di E, sempre più utenti oggi affrontano gli spostamenti quotidiani combinando l’utilizzo di differenti soluzioni di mobilità. Sta crescendo uno spazio per lo sviluppo dei MAAS (Mobility as a Service). Pacchetti di intermodalità personalizzabili e adattabili alle esigenze dei consumatori, in grado di integrarsi ai supporti digitali, sono fortemente attrattivi per gli utenti.

Mobilità, un business notevole

Spiega Donato Iacovone, Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’area Mediterranea, che la smart mobility è un fenomeno rilevante e strategico per lo sviluppo sostenibile dell’economia. Si stima che questo mercato abbia un valore superiore ai 200 miliardi di euro e che nei prossimi 5 anni assorbirà in Italia circa 2,4 milioni di persone, di cui solo il 45% appartenenti al comparto automotive in senso stretto. Per crescere, l’ecosistema della mobilità ha, però, bisogno che la dimensione istituzionale e quella infrastrutturale avanzino in parallelo

Gli investimenti in smart mobility

A livello globale, le transazioni registrate nel campo della mobilità sono state circa 550 negli ultimi sei anni, superando la soglia di circa 200 miliardi di dollari di valore complessivo. Tra questi, 100 miliardi di dollari sono legati alla sharing mobility, 60 miliardi alla guida autonoma, 25 miliardi alla green mobility (inclusi i veicoli elettrici) e 16 miliardi alle auto connesse.

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