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Sebastian Vettel: “Non pensavamo di vincere a Singapore”

Il driver della Ferrari ha vinto in Asia: “Decisivo il nuovo pacchetto aerodinamico”

Sebastian Vettel in tuta Ferrari

Sono servite le luci di Singapore per risvegliare Sebastian Vettel. Finalmente, dopo l’uno-due infilato dal compagno di scuderia Charles Leclerc, anche il tedesco si è sbloccato. Non vinceva più da oltre dodici mesi, precisamente da quando, nel 2018, superava tutti quanti a Spa-Francorchamps. Poi il psicodramma sportivo: Lewis Hamilton si involava verso il quinto titolo, scalzando Seb nella classifica all-time.

Sebastian Vettel: umile gregario in Belgio, “tradito” a Monza

Quest’anno il predominio Mercedes è continuato nella prima metà stagionale, contrastato esclusivamente da Max Verstappen su Red Bull, mentre la Ferrari accusava netti ritardi. Il punto più basso toccato, probabilmente in Ungheria, all’Hungaroring, chiuso con un minuto di ritardo rispetto ai primi. Quello deve essere stato proprio il campanello d’allarme, tant’è che, grazie alla pausa estiva, i meccanici di Maranello hanno potuto lavorare sulla SF90. Con riscontri immediati dell’ottimo lavoro svolto: tabù spezzato in Belgio grazie allo scatenato Leclerc e al prezioso lavoro di squadra eseguito da Sebastian Vettel, tenendo dietro Lewis Hamilton come un umile pilota-gregario, una seconda guida.

Favore non restituito nel successivo GP, all’Autodromo di Monza. Durante le qualifiche del Q3 il monegasco doveva concedergli l’effetto scia. Già, doveva. La “melina” dei team, più interessati a mettersi il bastone fra le ruote tornando sul circuito nei minuti conclusivi, ha complicato i piani. Anche se in molti, compreso il driver tedesco, raccontavano a caldo quanto Leclerc si fosse comportato con furbizia. Così sarebbe partito dalla migliore posizione in griglia. Invece Seb partiva solamente quarto posto, abbastanza deludente dati i presupposti iniziali.

Nel Tempio della Velocità la Ferrari voleva spezzare una lunga attesa: da nove anni non giova con il proprio pubblico, da Fernando Alonso. Missione compiuta, ma da Charles Leclerc, bravo a rispondere, colpo su colpo, alle due frecce d’argento, “sporcandosi le mani” laddove necessario (redarguito col warning per una manovra considerata al limite contro Hamilton). Il Gran Premio di Sebastian Vettel durava, sostanzialmente, appena sei giri, commettendo alla Variante Ascari un testacoda e finendo a contatto con Lance Stroll, nel frangente in cui tentava di reimmettersi in pista.

Grintosa performance

I dieci secondi di penalità compromettevano ogni risalita, anche nelle prime dieci posizioni, quelle che valgono punti. Le fragilità cominciavano a insinuarsi in maniera preoccupante nell’alfiere e per trasmettergli, laddove possibile, tranquillità era intervenuto proprio a ridosso del nuovo appuntamento Mattia Binotto. Il team principal chiedeva ai tifosi di fargli sentire affetto, di coccolarlo: non avrebbe deluso. E infatti Sebastian Vettel non lo ha fatto a Singapore, un tracciato dove vantava eccellenti risultati.

Difatti, condivideva il record di successi insieme all’eterno rivale Hamilton: quattro, di cui tre in Red Bull, e appena uno in Ferrari, datato 2015. Numeri da riaggiornare, grazie alla dimostrazione di talento ed esperienza offerta ieri. Partito dalla seconda fila ha dato una prova di carattere, allontanando le critiche e scacciando i fantasmi, che gli aleggiavano intorno .

Sebastian Vettel: “Non ci aspettavamo di vincere qui”

Naturalmente, dunque, Sebastian Vettel sfodera un sorriso a 32 denti nel post-gara, come da tempo non lo si vedeva. Ai microfoni non ha nascosto le emozioni provate, covate nei 22 GP in cui non ha vinto. La prima soddisfazione da oltre un anno a questa parte: finalmente il tabù è stato spezzato. Il ferrarista ha messo in riga tutti, centrando il quinto successo a Marina Bay e regalando alla scuderia la terza affermazione consecutiva. Ancora più significativo perché se in Belgio e in Italia le caratteristiche delle piste erano indicati per i punti forti della SF90, la città-stato asiatica prefigurava tante insidie. 

Il salto di qualità compiuto nel team hanno consentito un netto miglioramento e ora il tedesco esprime sollievo.Mi sento molto bene ha dichiarato -. Ha vinto la squadra e sono molto contento per loro. Sia al box che a Maranello”. Questo exploit non era previsto alla vigilia e, considerando che Leclerc si è classificato subito dietro di lui, al secondo posto, acquisisce, ulteriormente, un sapore speciale.

Vincere qui per noi è stata una sorpresa, penso che sia stata una bella vittoria, una bella doppietta”, ha aggiunto. A livello personale prova bellissime sensazioni: l’exploit zittisce i critici. “Sono felice per me, dopo le settimane scorse che sono state difficili. Attualmente, Sebastian Vettel si trova quinto in classifica generale, a sei lunghezze dal terzo posto. Per quanto riguarda il titolo costruttori, invece, anche se la Mercedes, a +133, ha un ricco tesoretto da difendere, la Rossa vista di recente dà buone sensazioni. Perciò Vettel è felice “soprattutto per tutti noi, per la squadra”.

Il nuovo pacchetto aerodinamico cruciale: “Senza non avremmo vinto”

Il momento cruciale della gara è giunto al pit stop, quando via radio lo hanno richiamato per togliere le Soft e montare le Hard. L’obiettivo era difendersi da Verstappen, ma tentare pure l’undercut nei riguardi di Lewis Hamilton, fin lì secondo. Nel giro d’uscita ecco però il capolavoro del tedesco, bravo a infilare sia Hamilton sia Leclerc, prendendo il largo verso la sua prima affermazione stagionale.

Vettel ha evidenziato come i meriti della squadra, che a Singapore ha portato in dote un nuovo pacchetto aerodinamico ad alto carico per piste come Marina Bay, abbiano inciso in misura rilevante. Il primo esame, insomma, è stato brillantemente superato. Senza gli aggiornamenti qui non avremmo vinto ha ammesso -. Penso che sarebbe andata così. Ieri [sabato, ndr] è stata una bella sorpresa in qualifica. Purtroppo non ho fatto un bell’ultimo giro in Q3, non sono stato contento del tutto. Ma oggi sapevo che nel momento in cui mi hanno chiamato al pit stop poi avrei dovuto spingere al massimo. Ho fatto così e per questo sono contento perché sono riuscito a vincere”.

Una volta preso il comando, Sebastian Vettel ha gestito il ritmo della gara con un ritmo risultato fuori portata per chiunque. “Poi la gara è stata comunque difficile, perché ho dovuto gestire tre ripartenze dopo l’intervento della Safety Car, ma la macchina è andata forte anche con le gomme Hard. Alla fine ho controllato la gara e posso dire di essere molto contento”.

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