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Patente: rincaro del 22% del prezzo dovuto all’IVA

Bisognerà vedere come reagiranno i consumatori e le autoscuole

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Una risoluzione emanata dell’Agenzia delle entrate conferma l’aumento del costo della patente che vede un incremento del 22% dovuto all’aggiunta dell’IVA. La risoluzione emanata, sulla scorta di una sentenza recente della Corte di giustizia UE (14 marzo 2019 nella causa C-449/17), ha l’obiettivo di revocare quanto succedeva precedentemente.

Fino a poche ore fa, infatti, le lezioni per il conseguimento della patente nelle autoscuole non erano soggette all’imposta ma d’ora in poi lo saranno. Se ciò non bastasse, le scuole guida potranno far pagare l’aumento ai clienti, rincarando così il costo finale della patente.

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Patente, brutte notizie per tutti coloro che l’hanno conseguita dal 2015 in poi

Patente: la risoluzione dell’Agenzia delle entrate ha effetto retroattivo

L’aumento introdotto da questa risoluzione, inoltre, ha un effetto retroattivo. In poche parole, chi ha conseguito la patente dal 2015 in poi dovrà versare il 22% di IVA. Le autoscuole potranno essere libere di contattare i vecchi allievi per chiedere loro di pagare il corrispettivo.

L’Agenzia delle entrate, però, evidenzia che non sono dovuti né interessi e né sanzioni ma solo la somma aggiuntiva dovuta all’imposta. L’introduzione di questa nuova norma porterà sicuramente ad un aumento del prezzo della patente. In generale, il costo che si paga per prendere la patente B, ad esempio, oscilla tra i 700 e i 900 euro.

Con l’aggiunta del 22% di IVA, la somma quindi potrebbe passare a 854-1098 euro. Staremo a vedere come reagiranno i consumatori e soprattutto le autoscuole che potrebbero subire un calo importante delle iscrizioni.

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