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Kimi Raikkonen: “La classifica non ci rende giustizia”

Il pilota dell’Alfa Romeo Racing non crede che i punti indichino come sia andata la prima parte della stagione

Kimi Raikkonen primo piano con cappellino e occhiali da sole

“Se si guardano solo i punti (32 conquistati finora dalla squadra, di cui 31 realizzati proprio dal finlandese, ndr) il risultato appare pessimo. Ma i punti non raccontano com’è andata realmente nella prima parte della stagione”. Con queste parole Kimi Raikkonen afferma che il settimo posto in classifica costruttori non renderebbe giustizia ai progressi compiuti dall’Alfa Romeo durante questa prima sessione stagionale. L’ex ferrarista ravvisa evidenti miglioramenti in confronto allo scorso anno, quando sulle due monoposto della Casa svizzera sedevano Charles Leclerc e Marcus Ericsson.

Kimi Raikkonen: “Abbiamo accorciato parecchio il gap”

“Se parliamo solo di velocità – prosegue il finlandese – in Germania abbiamo raggiunto il miglior risultato tra le squadre di mezza classifica e siamo stati dignitosi anche nel confronto con i team più forti. Stiamo andando nella direzione giusta. Con ciò Kimi Raikkonen non vuole far finta che la vettura del Biscione sia impeccabile. Ma, per le risorse economiche a disposizione, si starebbe ben comportando. 

Non abbiamo lo stesso budget dei top team, lo sappiamo e lo accettiamo, ma per quello che abbiamo stiamo facendo un ottimo lavoro”. Dunque, il pensiero va ai prossimi impegni in calendario. Il proposito è di compiere un ulteriore salto di qualità, nel medio termine: “Ovviamente vogliamo migliorare ancora, ma questo richiede tempo. In ogni caso, rispetto a Barcellona, siamo riusciti a recuperare parecchio terreno. Il team principal Frederic Vasseur, ha intanto raccontato ai microfoni il rapporto con l’ex campione del mondo.

Ambientamento immediato

Ai nastri di partenza, gli appassionati volevano scoprire quale impatto Kimi Raikkonen avrebbe avuto nel team elvetico. Giunti al giro di boa del campionato, il cambio di scuderia non ha sortito conseguenze negative sul suo rendimento. Nonostante, specialmente nei primi mesi, abbia incontrato alcune difficoltà:  “Sicuramente negli appuntamenti vicino Barcellona non eravamo dove volevamo essere, eravamo troppo lenti – ha confessato -. Ma prima e dopo siamo andati piuttosto bene. Stiamo andando nella giusta direzione, ma come squadra abbiamo dei limiti”.

Per poi puntualizzare: “Non siamo come i ragazzi davanti, lo sappiamo e lo accettiamo. Stiamo facendo bene con i mezzi a nostra disposizione. Vogliamo essere più veloci, lentamente ci stiamo riuscendo. Ci vuole tempo come sempre. Non abbiamo sempre massimizzato i punti, ma sono cose che capitano”.

Dubbi spazzati via

Che non sarebbe stato facile, lo aveva anticipato. “Se guardiamo agli ultimi anni, non sono di certo stati facili per la squadra – aveva affermato -. Anche se la scorsa stagione ci sono stati dei miglioramenti da metà campionato in avanti, il nostro livello era comunque un’incognita all’inizio del 2019. Ero certo di dover dare il massimo, qualsiasi sarebbe stato il risultato. Dopo le tre gare in cui non siamo riusciti a trovare velocità ci siamo fortunatamente ripresi. C’è ancora una lunga strada da percorrere, ma finora non è andata troppo male. Dobbiamo cercare di rendere la macchina più veloce”.

Sugli sviluppi della C38 aggiungeva: “Sicuramente siamo riusciti a migliorarla, quanto è però difficile da dire. Può aiutare un confronto con gli altri: ci paragoniamo ovviamente alle macchine che ci sono più vicine, e siamo ancora dietro a livello di competitività pura. Ma ad ogni appuntamento cerchiamo di portare nuovi pezzi per trovare più prestazione. Finora gli aggiornamenti hanno sempre funzionato bene, e per un team piccolo come il nostro questo è molto importante, dato che non disponiamo di risorse infinite. Siamo piuttosto contenti di come procedono le cose, ma c’è ancora tantissimo da fare per avvicinarci alla McLaren e alle altre squadre”.

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