La Ferrari F40 è il veicolo del momento presso la collezione di auto di S.A.S. Prince of Monaco, al civico 54 di Route de la Piscine di Monte Carlo. Per le vacanze di Natale 2025 è stato assegnato a lei il ruolo di ambasciatrice della splendida raccolta del Principato. Non poteva esserci scelta migliore. Stiamo parlando, infatti, di una “rossa” leggendaria ma anche dell’ultima GT stradale del “cavallino rampante” ad essere nata prima della scomparsa di Enzo Ferrari. Il suo valore è quasi religioso.
Ovvio il ruolo centrale del modello nella tela espositiva della collezione creata dal Principe Ranieri III di Monaco, grande appassionato di mezzi a quattro ruote che, in oltre 40 anni di acquisti, riuscì a mettere insieme una raccolta mozzafiato di espressioni della specie, sia stradali che da corsa. Il criterio di selezione è stato esclusivamente emotivo, ma si è giovato del suo innegabile gusto per il bello e per ciò che culturalmente è rilevante.
Ciascuna delle 100 auto messe in vetrina ha un suo fascino ed una sua storia. Non si tratta mai di semplice metallo forgiato, ma di una miscela di arte, storia e ingegneria. All’interno del museo di S.A.S. Prince of Monaco ci sono vetture che hanno segnato la loro epoca, prodotte da marchi europei e statunitensi. La collezione trova accoglienza in una struttura espositiva sulle Terrasses de Fontvieille, su oltre su 3.500 metri quadri di superficie coperta.
Ad arricchire ulteriormente la composizione ci ha pensato il Principe Alberto II. La Ferrari F40 è, senza ombra di dubbio, una delle opere d’arte migliori custodite al suo interno. A lei il compito di fare da testimonial del museo in questo periodo festivo, fra Natale 2025 e l’Epifania 2026. Un ruolo che la regina delle supercar saprà svolgere nel migliore dei modi. La “rossa” nata per celebrare gli 8 lustri del marchio emiliano, quando le lancette del tempo segnavano l’anno 1987, è infatti una scultura a quattro ruote, un capolavoro assoluto. Forse il migliore, insieme alle 250 GTO e 330 P4.
Si tratta del mito più forte dell’era moderna. A lei vanno gli apprezzamenti di tutti. Non c’è essere umano che non la sogni. Qualche fortunato è riuscito a coronare il desiderio dell’acquisto. Molti altri si sono dovuti accontentare di un poster in camera o di un modellino in scala. Nel definirne i tratti, Pininfarina è andato oltre i confini dell’immaginazione, forse con l’apporto divino.
Incredibile lo splendore della sua carrozzeria, che evoca il ricordo dei prototipi degli anni ’70 impegnati nel mondiale endurance, ma con il valore aggiunto di un’armonia formale e di un’eleganza linguistica che ne fanno un’icona di bellezza destinata all’eternità. Con la Ferrari F40 si è perfettamente a tono sia sui nastri d’asfalto delle piste che negli eventi mondani. A lei possono andare anche i Best in Show nei più prestigiosi concorsi d’eleganza del pianeta.
Il suo design incanta. Da qualsiasi angolo di osservazione è poesia per gli occhi. Qui tutto è magico. Nessuno può resistere al suo carisma visivo, da icona della specie. La meccanica è allo stesso livello. Del resto, questa è una delle auto più coerenti mai realizzate. Il merito è dell’unica mente pensante, in fase progettuale: quella del compianto ingegnere Nicola Materazzi. A lui va ascritto il suo pacchetto tecnico, di primissimo ordine.
Cuore pulsante della Ferrari F40 è un motore V8 biturbo da 2.9 litri di cilindrata, capace di sviluppare 478 cavalli di potenza massima. Questa energia si esprime in modo rabbioso, con un livello di coinvolgimento inimitabile. Ogni colpo sul pedale del gas si traduce in una spinta vigorosa, che schiaccia le vertebre sul sedile, imprimendovi la loro morfologia.
Oggi molte auto fanno meglio di lei sul piano delle metriche prestazionali, ma le scariche di coppia della “rossa” alata e il suo temperamento sono inarrivabili, perché incarnano l’essenza dello spirito puro che un’auto sportiva deve avere. Ecco perché può essere vista come il testamento di Enzo Ferrari. Citiamo le cifre dinamiche per dovere di cronaca, consapevoli che, per quanto al vertice della specie, soprattutto nel suo periodo storico, non riescono ad esprimere in pieno le emozioni sperimentate a bordo.
Per accelerare da 0 a 200 km/h, la Ferrari F40 ha bisogno di soli 12 secondi, ma alcuni tester hanno fatto anche meglio, limando questo tempo di quasi un secondo. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 324 km/h. Ai suoi tempi nessuno arrivava a tanto. Pure oggi questi dati fanno impressione.
Una delle cose che maggiormente stupiscono di questa “rossa” è il dialogo perfetto di tutti gli elementi. Qui c’è una coerenza assoluta fra design, motore, telaio, sospensioni, cambio e compagnia bella. Anche le sonorità meccaniche sono al top. La presenza delle due turbine, che soffiano come uragani, non smorza gli acuti, entusiasmanti come su una vettura aspirata. Che dire? Il ruolo di regina di Natale 2025 assegnato alla Ferrari F40 al museo automobilistico di S.A.S. Prince of Monaco è ampiamente meritato. Chapeau!
