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Antonio Filosa stronca il piano UE: “Investimenti a rischio”

Le dichiarazioni di Antonio Filosa al Financial Times a proposito del nuovo pacchetto auto dell’UE

Antonio Filosa

Nel corso di una recente intervista rilasciata al Financial Times il numero uno di Stellantis, l’amministratore delegato Antonio Filosa ha stroncato il nuovo piano UE sull’auto dicendo che si tratta di misure insufficienti a cambiare davvero le cose e pertanto gli investimenti del gruppo in Europa nei prossimi anni rimangono in serio rischio. “Questo pacchetto non funziona. L’UE tabella di marcia chiara per la crescita” ha dichiarato il CEO di Stellantis.

Le dichiarazioni di Antonio Filosa al Financial Times a proposito del nuovo pacchetto auto dell’UE

Antonio Filosa ha poi continuato dicendo: “In assenza di crescita, diventa estremamente complesso immaginare un aumento degli investimenti. Senza nuovi capitali, è altrettanto difficile sviluppare una catena di fornitura solida e resiliente, capace di sostenere l’occupazione in Europa. Inoltre, mancano interventi di sostegno immediato a supporto della transizione dei veicoli commerciali leggeri. Non sono state adottate le misure urgenti indispensabili per rilanciare il comparto automobilistico europeo né definita una chiara roadmap. Diventa davvero difficile pensare di investire di più”.

Il fatto è che il nuovo piano comunque nonostante lo stop ai divieto dei motori termici vede sempre in primo piano le auto elettriche mentre le termiche in ogni caso sono destimate ad avere un ruolo minimo in Europa in futuro. La neutralità tecnologica tanto agognata e pubblicizzata alla fine rimane solo sulla carta.

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Antonio Filosa

Il richiamo, tutt’altro che velato, è al confronto con Stati Uniti e Cina, dove il passaggio all’elettrico è stato sostenuto da ingenti interventi pubblici, forti incentivi agli investimenti e strategie industriali assertive. In questo scenario, l’Unione europea corre il pericolo di restare intrappolata tra un quadro regolatorio particolarmente stringente e una dotazione insufficiente di strumenti di accompagnamento. Un pericolo che, come sottolinea Filosa, va ben oltre i conti delle grandi imprese multinazionali e investe la stabilità complessiva dell’ecosistema industriale europeo, composto da filiere, competenze specializzate e centinaia di migliaia di posti di lavoro.