La parentesi di Carlos Tavares alla guida di Stellantis, lo ricorderete, focalizzata sulla ricerca di margini elevati a suon di tagli e prezzi stratosferici, è bella che conclusa. A raccogliere i cocci del disastro è stato il nuovo CEO, Antonio Filosa, che, secondo fonti interne e vicine al management, ha lanciato una vera e propria operazione “emergenziale” per rimettere in carreggiata il quarto produttore mondiale.
La strategia di Tavares è fallita in modo clamoroso. Nel 2024, le vendite Stellantis negli Stati Uniti, il motore di profitto del gruppo, nei pochi anni di storia del Gruppo, sono crollate del 15%, mentre il mercato cresceva. Il risultato è stato un esodo di clienti e concessionari soffocati da scorte stantie.

Filosa inverte radicalmente la rotta. La sua massima priorità è la crescita delle vendite rispetto ai profitti. In pratica, si torna alle vendite di flotte a margine più basso negli Stati Uniti per smaltire l’inventario e dare visibilità ai modelli, strategia scoraggiata sotto Tavares. Questa mossa ha già dato i primi segnali positivi, con un aumento del 6% delle vendite in Nord America nel terzo trimestre, il primo aumento dopo otto trimestri negativi.
Il piano di Filosa è, chiaramente, un “ritorno alle origini”. Si reintroducono sul mercato statunitense modelli di successo, come la Jeep Cherokee, e il potente motore a benzina Hemi a otto cilindri. L’azienda sta investendo in modelli accessibili, anche per un marchio come Dodge, per riconquistare la quota di mercato persa, precipitata sotto l’8%, livello più basso mai registrato.

Per finanziare tutto ciò, Stellantis è disposta a sacrificare i margini a breve termine, un cambio di paradigma che ha il supporto dei principali investitori (Exor, famiglia Peugeot, governo francese). E la costosa transizione elettrica, semplicemente, è messa in discussione. Filosa sta abbandonando gli ambiziosi obiettivi elettrificati di Tavares, che prevedevano il 100% di vendite elettriche in Europa entro il 2030. Inoltre, la multinazionale automobilistica ha tagliato gli investimenti diretti nella guida autonoma e nei veicoli a idrogeno.
