La Cupra Born, il modello che ha fatto un passo importante per legittimare il brand spagnolo nel settore auto elettriche, si prepara a un secondo, e ben più marcato, restyling previsto per il 2026. I muletti avvistati in Spagna, anche se camuffati su frontale e posteriore, rivelano un chiaro sforzo per allineare la Born al look del nuovissimo modello Raval.
L’obiettivo di Cupra sembra essere un’armonizzazione stilistica che la faccia somigliare meno alla cugina Volkswagen ID.3 e più al DNA hot del marchio. Il prototipo nero sfoggia già un paraurti anteriore ridisegnato, una griglia inferiore diversa e l’aggiunta di prese d’aria verticali esterne. Sul posteriore, spicca un diffusore aerodinamico rielaborato con un bordo più pronunciato.

Possiamo aspettarci aggiornamenti alle luci e, ovviamente, nuove opzioni di verniciatura e finiture esterne. Per quanto riguarda gli interni, dopo che Cupra aveva già affrontato le principali critiche all’abitacolo con il restyling del 2024, non sono attesi aggiornamenti significativi. Il focus sarà probabilmente su software migliorato e finiture di qualità superiore per mantenere l’apparenza premium.
A livello di propulsione, la Cupra Born del 2026 non dovrebbe discostarsi molto dalla sua antenata. La base è la piattaforma MEB, e questo comporta sia vantaggi che qualche anacronismo. Ci sarà la trazione posteriore di serie e, per chi lo desidera, la trazione integrale. La versione di punta, la VZ, continuerà a offrire un’accelerazione brillante, con uno 0-100 km/h in 5,6 secondi, grazie ai suoi 322 cavalli e 545 Nm di coppia, raggiungendo una velocità di punta di 200 km/h.

Ma è proprio la piattaforma MEB a svelare le note dolenti, che fanno sorridere amaramente. Nonostante la Born sia un’auto elettrica compatta, anche se pesante, con una base di 1.841 kg, delude in termini di tecnologia di ricarica. Il Gruppo Volkswagen ha deciso di non aggiornare la sua gamma MEB a 800 volt, lasciando la Born a una ricarica a 400 volt, al pari della ID.3, ma in netto svantaggio rispetto a rivali tecnicamente simili come Hyundai Ioniq 5 e Kia EV6.
Osservando attentamente il prototipo mimetizzato, si nota che Cupra ha mantenuto i controversi freni a tamburo posteriori sulla sua hot hatch elettrica. Insomma, probabilmente in nome dell’economia di scala sulla piattaforma MEB, si vuole sacrificare la ricarica ultra-veloce e i freni a disco su tutte le ruote.
