Quelli di AutoTopNL hanno deciso di fare le cose veramente in grande, mettendo a confronto tra loro due Ferrari di fascia alta, che rappresentano l’eccellenza del “cavallino rampante” in due fasi commerciali e storiche diverse. Mi sto riferendo alla 12Cilindri e alla sua antesignana, la 812 Superfast. Entrambe sono state passate al setaccio e messe sotto la lente di ingrandimento dagli autori del canale, che propone spesso dei video a tutta birra sulle mitiche Autobahn tedesche, nei tratti senza limiti di velocità.
Qui uno degli scenari scelti, per produrre il filmato e trarre le deduzioni, è stato lo stesso. Un modo, fra i tanti possibili, per mettere a confronto le doti dei mezzi in un quadro prestazionale omogeneo e di vita reale, se così si può dire per delle arterie viarie aperte al traffico ordinario….ma ad oltre 300 km/h.
Ne deriva un video spumeggiante, che non basta a definire le doti dinamiche dei due veicoli, ma regala comunque delle indicazioni sui passi in avanti resi possibili dal progresso tecnologico avvenuto nei pochi anni che separano il lancio dei modelli in esame. Prima di passare la parola al video, concediamoci un breve ripasso delle caratteristiche dei modelli reclutati sul set.
Ferrari 12Cilindri

Questa granturismo, dal look innovativo, cerca una connessione visiva con la 365 GTB/4 Daytona nella fanaleria anteriore. Il legame viene evidenziato dalla fascia nera di collegamento dei gruppi ottici. Anche il lungo cofano e l’abitacolo raccolto evocano le proporzioni della storica berlinetta, ma qui sono state ragioni tecniche e strutturali a produrre la liaison, comunque apprezzata.
Nelle viste frontale e laterale, come in quelle di raccordo fra esse, la “rossa” in esame esprime il suo stile con note di grande finezza dialettica ed armonia visiva. Qui, a mio avviso, fa molto meglio della 812 Superfast, ma è nello specchio di coda che perde tanto rispetto a quest’ultima, sebbene neppure lei sia nei piani alti della mia classifica di apprezzamento visivo tra le auto del “cavallino rampante”.
La porte posteriore della Ferrari 12Cilindri è stata trattata, secondo me, con forzature estetiche di cui si poteva tranquillamente fare a meno, garantendo lo stesso livello di modernità. Flavio Manzoni e il suo team, invece, hanno cercato nuovi schemi dialettici, non proprio felici. Magari vanno bene nella vista dall’alto, ma in genere le auto belle non si ammirano dai balconi. C’è un certo livello di incoerenza nell’innesto del posteriore della GT in esame rispetto al resto della composizione stilistica. Qui è come se si interrompesse il flusso di magia del resto del corpo vettura. Peccato!
A mio avviso è stata un’occasione sprecata, perché le proporzioni erano quelle giuste per farne un capolavoro. Si limita ad esserlo solo davanti e lateralmente. Il posteriore? Non proprio il massimo, almeno a mio parere. Leggendo i commenti in rete e sentendo altri appassionati, sembra che questa opinione sia abbastanza diffusa. Se lo stile della Ferrari 12Cilindri alimenta qualche perplessità, l’ingegneria e la meccanica del modello mettono tutti d’accordo, e con la lode.
Il principale tesoro della vettura è il suo motore V12 aspirato da 6.5 litri, disposto in posizione anteriore centrale. Questo cuore, di straordinaria raffinatezza, è un inno all’eccellenza ingegneristica. Possiamo parlare di una scultura meccanica, in grado di erogare una potenza massima di 830 cavalli a 9.250 giri al minuto e una coppia di 678 Nm a 7.250 giri al minuto. I suoi allunghi e la sua risposta sono fenomenali, come pure il sound. Nessuna vettura elettrica, pur col triplo dei cavalli, riuscirà mai a produrre una quota marginale delle emozioni copiosamente elargite da questo monumento dell’eccellenza creativa umana.
La risposta al pedale del gas è istantanea. Incredibile la spinta, solo in parte illustrata dalle metriche prestazionali: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 7.9 secondi, velocità massima di oltre 340 km/h. La straripante energia della Ferrari 12Cilindri giunge al suolo col supporto di un cambio doppia frizione (DCT) a 8 velocità, che fa scorrere le marce alla velocità della luce. Sublimi anche le dinamiche del veicolo, rese possibili dall’accurato studio aerodinamico, dalla perfetta messa a punto e dalle sofisticate tecnologie di cui il modello dispone.
Ferrari 812 Superfast

Nata per rimpiazzare la F12berlinetta, di cui è una naturale evoluzione, questa “rossa” ne spinge ancora più in alto i già straordinari contenuti, anche se stilisticamente perde qualche punto sull’antesignana. La maggiore accuratezza dello studio aerodinamico ha imposto qualche rinuncia, sul piano dell’eleganza, rispetto all’auto precedente, ma il quadro estetico complessivo è degno del marchio portato sul cofano, anche se l’altra è decisamente più riuscita sul fronte visivo.
Nei tratti espressivi della Ferrari 812 Superfast si nota l’energia portata in dote dal modello. In tutte le prospettive di osservazione, infatti, è possibile cogliere la grinta del prodotto, che si conferma in ogni aspetto dell’esecuzione. La vettura, in linea col suo status di gioiello di alta gamma, dispone di un motore col più classico frazionamento del “cavallino rampante“: quello a 12 cilindri, ovviamente aspirato. Una scelta che onora al meglio la tradizione del marchio.
Il fatto che sia collocato in posizione anteriore centrale si lega alle vetture del passato aziendale, trainate dai buoi davanti al carro, come diceva il compianto Enzo Ferrari. In realtà, sulla Ferrari 812 Superfast, le ragioni sentimentali non sono state anteposte a quelle funzionali. Su una grossa GT, più orientata al comfort rispetto alle “belve” a motore posteriore, questa scelta risulta infatti premiante, anche se non è teoricamente la più efficace sul piano dinamico.
Sotto il lungo cofano anteriore, che domina la scena stilistica, pulsa un V12 da 6.5 litri di cilindrata, che eroga la bellezza di 800 cavalli di potenza massima a 8.500 giri al minuto. Ne deriva un quadro prestazionale votato all’eccellenza: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi e punta velocistica di oltre 340 km/h. Sono numeri di assoluto rilievo, che scrivevano i riferimenti del loro tempo per la particolare tipologia di prodotto, ma non bastano a raccontare l’efficacia delle sue dinamiche.
Queste sono espresse meglio dal tempo sul giro messo a segno sul circuito di Fiorano, dove la Ferrari 812 Superfast ferma i cronometri su 1’21″50. Giusto per dare un riferimento, diciamo che è la stessa performance della 488 Pista. Non occorre aggiungere altro per capire di che pasta è fatta la vettura in esame. Intriganti anche il fascino dell’erogazione e le sublimi musicalità meccaniche regalate all’udito dall’armonica danza delle parti meccaniche custodite nel cuore.
Anche in questo caso lo stile porta la firma di Flavio Manzoni. Come già scritto, la sua nascita è stata il frutto del desiderio di dare un’erede alla F12berlinetta. Rispetto ad essa è meno armonica e fluida, ma più aggressiva. Molto accurato lo studio dei flussi, per fare dell’aria un’utile alleata nell’azione stradale e in pista, specie alle andature più sostenute. Fra i punti di forza del modello, la tecnologia del “Passo Corto Virtuale”, che garantisce dinamiche ottimali con un sistema di sterzata sulle quattro ruote. La sicurezza attiva è al top, ma ovviamente non bisogna strafare, perché le leggi fisiche non fanno deroghe.
