Da oltre un anno il destino del sito Stellantis di Termoli è al centro di forte preoccupazione per governo, istituzioni locali e sindacati. Il progetto della gigafactory ACC, inizialmente considerato una delle colonne portanti della strategia europea per la produzione di batterie elettriche, sembra ora avvicinarsi alla sua possibile cancellazione definitiva.
ACC: la joint venture di Stellantis e Mercedes starebbe per rinunciare definitivamente alla GigaFactory di Termoli
Secondo quanto riportato venerdì dal quotidiano economico MF Milano Finanza, la joint venture Automotive Cells Company (ACC) – sostenuta da Stellantis insieme a Mercedes-Benz e TotalEnergies/Saft – sarebbe pronta a “abbandonare definitivamente” la realizzazione della fabbrica di batterie a Termoli. Una decisione che dovrebbe essere formalizzata entro fine anno o, al più tardi, all’inizio del 2026, secondo le fonti citate.
Il sito molisano era stato selezionato come uno dei tre poli europei dedicati alla produzione di celle e moduli per veicoli elettrici, parte di un piano industriale volto a rafforzare l’autonomia dell’Europa nella filiera delle batterie. Tuttavia, la complessità del progetto, unita a fattori esterni e interni, avrebbe rallentato e poi frenato definitivamente il percorso.
Secondo MF, la mancata realizzazione della gigafactory sarebbe legata a “difficoltà tecniche, strategiche e finanziarie”. Tra queste, la saturazione del mercato delle batterie, gli elevati costi degli investimenti necessari, l’evoluzione incerta della domanda di veicoli elettrici e la riorganizzazione delle strategie industriali europee. Tutti elementi che avrebbero portato ACC a riconsiderare il progetto.

Lo stabilimento di Termoli, oggi impegnato nella produzione di motori a benzina per Stellantis, rappresentava un tassello fondamentale nella transizione energetica dell’azienda e nelle promesse occupazionali per il territorio. L’eventuale abbandono del progetto accenderebbe nuovi timori per il futuro occupazionale dei lavoratori e per l’economia locale. In attesa della decisione finale, attesa entro poche settimane, la situazione resta tesa e carica di interrogativi sul futuro industriale del sito molisano.
