Quelli di Top Gear hanno messo a confronto la Ferrari Purosangue e l’Aston Martin DBX S. I due modelli si collocano al vertice fra i super SUV, insieme a pochi altri. L’opera della casa di Maranello ha riscritto le regole della categoria, ma si è pure lanciata in un territorio nuovo per il “cavallino rampante”, lontano anni luce dalla tradizione del marchio, anche se sotto il cofano anteriore pulsa un V12 a dir poco sensazionale.
Mostra i muscoli anche l’Aston Martin DBX S, alleggerita e migliorata rispetto alla versione iniziale. Il suo look è meno raffinato di quello della rivale emiliana, ma il temperamento è altrettanto forte.
Riuscirà a vincere la sfida lanciata alla “rossa”, secondo il metro di giudizio di Top Gear? L’opinione di quel canale, per quanto autorevole, coincide con la vostra? In attesa di scoprire come sono andate le cose, attraverso la visione del video, ci concediamo un breve ripasso delle doti principali dei 2 SUV messi confronto. Seguiteci nel nostro viaggio alla loro scoperta.
Ferrari Purosangue

Questa è la “rossa” più irrituale di sempre. Nessuna, più di lei, si è spinta fuori dagli schemi classici del “cavallino rampante“. Esiste qualcuno che, pensando a una Ferrari, colleghi la sua mente a un SUV? Penso proprio di no. Eppure è nata, per assecondare una moda di mercato, alla quale i vertici di Maranello non hanno saputo resistere, forse complice anche la spinta giunta dalla piazza finanziaria.
A riconciliare in parte con la nobile tradizione, amata dai puristi, ci pensa il motore V12 da cui sgorgano le sue danze. Questo capolavoro ingegneristico è custodito, in posizione arretrata, sotto il cofano anteriore, che concorre al design impeccabile dell’auto. Nell’ambito degli Sport Utility Vehicle non c’è nulla che possa competere con lei in termini di fascino ed eleganza, oltre che di splendore atletico.
Se non fosse una “rossa” sarebbe oggetto di assoluta ammirazione, ma purtroppo porta il “cavallino rampante” in bella evidenza e questo fa storcere più di qualche naso. Il concetto di SUV, infatti, si concilia male con il prestigioso heritage del marchio, caratterizzato da opere di ben altra natura.
Questo non significa che sul piano dinamico le emozioni siano carenti. Tutt’altro! I progressi tecnologici consentono infatti anche ad un’auto pesante e con baricentro alto di muoversi quasi come una supercar, ma le leggi della fisica restano, come restano i limiti filosofici. Quando si cerca l’eccellenza dinamica, anche la coerenza del pensiero creativo deve spingersi in fondo, sposando trame armoniche e inappuntabili, persino a livello teorico.
In ogni caso, i limiti della Ferrari Purosangue sono così alti che solo i piloti più bravi sapranno cogliere le differenze con il mondo ideale. Sicuramente a Maranello hanno dato vita a un capolavoro ingegneristico. Questa vettura, che è anche la prima auto a quattro porte del “cavallino rampante” (la Pinin non fa testo), si erge a punto di riferimento assoluto nel suo ambito, a mio avviso.
Qui gli aspetti dinamici sono ben più inebrianti rispetto a quelli forniti dalle altre auto ad abitacolo rialzato, raggiungendo quasi l’eccellenza delle classiche GT, per non tradire le abitudini e le aspettative dei clienti del marchio. L’energia della Ferrari Purosangue giunge da un motore V12 aspirato da 6.5 litri di cilindrata, con 725 cavalli all’attivo. Incredibili le sue performance: scatto da 0 a 100 km/h in 3.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 10.6 secondi, oltre 310 km/h di velocità massima. Numeri da brivido, conditi da un sound da pelle d’oca e da un design strepitoso.
Aston Martin DBX S

Questo è il SUV termico più potente al mondo. Il suo motore V8 biturbo da 4.0 litri di cilindrata, plasmato interamente in lega leggera, eroga 727 cavalli a 6.250 giri al minuto: 2 in più della Ferrari. La loro azione è condita da un sound inconfondibile. Tanta energia giunge al suolo col supporto di un cambio automatico a 9 rapporti, rapidissimo nei passaggi di marcia.
Molto vigorosa la spinta, documentata dalle metriche: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 11.4 secondi. La punta velocistica si spinge nel territorio dei 310 km/h. Anche qui siamo al cospetto di numeri da supercar. Il loro raggiungimento è reso possibile dall’energia del cuore e dal processo di alleggerimento cui è stato sottoposto il modello.
La cura dimagrante ha avuto i suoi effetti pure sulla maneggevolezza. Il carattere, le prestazioni e gli aspetti dinamici sono molto incisivi, specie considerando la tipologia di prodotto. Impensabile, fino a pochi anni fa, realizzare un mezzo ad abitacolo rialzato con una simile tempra operativa, ma la tecnologia ha fatto passi da gigante.
Certo, i limiti della fisica restano imperturbabili e l’effetto del peso non da fuscello e del baricentro non proprio bassissimo si fanno sentire al limite. In ogni caso, possiamo parlare di una perla fra gli Sport Utility Vehicle di ultra-lusso.
Aston Martin, con la DBX S, ha messo in chiaro le sue ambizioni, sfidando a viso aperto la Ferrari. Il look aggressivo mostra subito la forza del suo temperamento. Nell’abitacolo si respirano le note del classico lusso in salsa british, con un’artigianalità al massimo livello, coniugata a materiali d’eccellenza. L’auto non ha l’appeal della rivale emiliana, ma ha carisma da vendere. Come è andato il confronto secondo Top Gear? Non vi resta che guardare il video fino in fondo per scoprirlo.
