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Fiat 500 ibrida, come Stellantis spinge in una direzione opposta all’Ue

fiat 500 ibrida

Stellantis ha presentato a Mirafiori la nuova Fiat 500 ibrida. L’evento, che ha visto la partecipazione del presidente John Elkann, l’Ad Antonio Filosa e il ministro Adolfo Urso, è stato certamente un incontro importante per l’inaugurazione del modello in produzione, ma è stato anche un j’accuse contro l’Unione Europea.

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Il presidente Elkann, senza mezzi termini, ha preso le distanze dall’accelerazione full electric imposta da Bruxelles. La 500 ibrida assume quindi un significato molto più grande di un gradito ritorno del modello a una proposta termica. La city car ibrida è qui, dice Elkann, perché “non tutti i nostri clienti la vogliono elettrica. Il mercato non è pronto e nemmeno i consumatori”.

john elkann, fiat 500 ibrida

Il Gruppo ribadisce che la “fiducia in un futuro elettrico rimane immutata”, ma insiste che “esiste un’altra strada per arrivare dove tutti vogliamo essere”. L’invito ai “decisori di Bruxelles” è quello ripetuto più volte, e sempre di più, recentemente. L’Europa non può dire ai clienti quali auto comprare e quale no, non può in sostanza togliere la libertà di scegliere alle persone, con le loro possibilità e con i loro gusti. I consumatori, secondo Elkann, vogliono riavere la loro “libertà di scegliere l’auto più conveniente per loro”.

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La mossa della Fiat 500 ibrida è dettata da una necessità impellente, facendo uno zoom sulle condizioni del marchio, senza allargare l’inquadratura sulle dinamiche europee. Il brand Fiat ha perso il 15% delle vendite in Europa tra gennaio e ottobre, fermandosi a poco più di 232 mila auto immatricolate. La nuova 500 ibrida dovrebbe quindi portare a un provvidenziale aumento delle vendite, cercando di recuperare il terreno perso in un contesto di mercato ostile all’elettrico puro.

fiat 500 ibrida

Il ministro Urso si è trovato in piena sintonia con il presidente, definendo la 500 ibrida un “simbolo che qualcosa deve cambiare, che le politiche dell’Unione sulla mobilità sono sbagliate”. Sia il Governo italiano che Stellantis, a quanto pare, hanno già insistito affinché le regole venissero modificate rapidamente, non per frenare l’elettrificazione, ma per attuare un “piano realistico”.

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“Dobbiamo fermare il declino dell’auto europea altrimenti rischia di essere irreversibile,” ha avvertito Elkann, trasformando la presentazione di un modello ibrido nell’appello finale per difendere l’industria continentale.