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Un’Alfa Romeo 8C 2900 B Spider Zagato venduta a 3.2 milioni di euro

I ritorni sul mercato delle auto storiche di grande lignaggio si traducono in numeri di rilievo.

Alfa Romeo 8C 2900 B Spider Zagato
Foto da profilo Facebook RM Sotheby's

Quando una vettura del “biscione” dell’era romantica si offre alle tentazioni di acquisto dei collezionisti, l’interesse si fa sempre molto alto. Specie se si tratta di un modello come l’Alfa Romeo 8C 2900 B Spider del 1937 ceduta all’asta da RM Sotheby’s nella sessione di vendita di ieri, a Londra. Questa è una delle opere del marchio milanese più rare mai prodotte.

Ovvio che uno sfizio del genere potesse essere accarezzato soltanto da pochi fortunati, dal conto in banca particolarmente capiente. Anche se non era previsto un prezzo di riserva, si potevano ipotizzare delle cifre stellari. Così è stato. Bisogna però dire che le stime degli esperti, fatte alla vigilia dell’asta, si sono rivelate un po’ ottimistiche.

In ogni caso, il prezzo di aggiudicazione è stato congruo al prestigio del lotto. L’auto in esame è passata di mano per oltre 2.8 milioni di sterline, pari col cambio odierno a circa 3.2 milioni di euro. A cambiare owner è stato l’esemplare con telaio numero 412011.

Dai primi anni ottanta apparteneva alla stessa famiglia, che ne ebbe molta cura durante la custodia. Gli interventi di manutenzione, in quella fase di vita, furono eseguiti regolarmente, da grandi specialisti del settore. Nel 2025 il veicolo si era giovato di una ricostruzione completa del motore. Ricca la documentazione che accompagnava il lotto, con molti dettagli relativi al suo eccezionale restauro.

Costruita in soli 38 esemplari, l’Alfa Romeo 8C 2900 B Spider è una vera perla. La spinta del modello giunge da un motore a 8 cilindri da 2.9 litri, derivato direttamente dal programma Grand Prix. Ai suoi tempi era una delle auto stradali più veloci e avanzate. Lo stile, sportivo e accattivante, si miscelava con tratti di suggestiva raffinatezza, firmati da Zagato. Parlare di un capolavoro è perfettamente appropriato, perché riflette l’evidenza dei fatti.

Alfa Romeo 8C 2900 B Spider Zagato
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

Come recitava la scheda di vendita dell’esemplare messo all’asta, molte auto vengono spacciate come beneficiarie della tecnologia del motorsport, ma poche possono vantare un legame così diretto come l’Alfa Romeo 8C 2900 B. Questa vettura era stata sviluppata su un telaio relativamente leggero, ma robusto, che faceva perfettamente il paio con la vigorosa unità propulsiva. Ne derivava un quadro prestazionale degno del lignaggio. Ovvio che fosse così, visto che il cuore derivava direttamente da quello con doppio compressore della leggendaria P3.

Le versioni Spider furono fra le espressioni più desiderabili della specie, specie quelle a passo lungo, che non perdevano in snellezza visiva, perché la misura dell’interasse cresceva di soli 20 centimetri rispetto alle sorelle, dando più armonia alla tela grafica. Primo acquirente dell’auto ceduta all’asta di Londra fu Ernst Carstens, industriale delle ceramiche che operava a nord di Amburgo. Poi alcuni passaggi di proprietà, che l’hanno accompagnata ai nostri giorni.

All’inizio degli anni ’80, il telaio 412011 entrò a far parte della collezione di David Black, stimato esperto e restauratore del marchio del “biscione”. Dopo la sua scomparsa, l’auto milanese è rimasta nelle mani della sua famiglia, almeno fino a ieri. Ora la “nostra” Alfa Romeo 8C 2900 B Spider si appresta vivere una nuova avventura e a regalare altre emozioni, sotto un tetto diverso. Sono certo che l’acquirente, il cui nome è ignoto per questioni di privacy, saprà coccolarla nel migliore dei modi e saprà trarne il massimo giovamento emotivo. Beato lui!

Fonte | RM Sotheby’s