La strategia di razionalizzazione globale di Stellantis ha innescato una crisi diplomatica di alto livello con il Canada, dopo l’annuncio shock del trasferimento della produzione della Jeep Compass dallo stabilimento di Brampton (Ontario) a un impianto situato in Illinois, negli Stati Uniti.
Questa decisione ha generato un’ondata di indignazione, portando il governo canadese a minacciare azioni legali, trasformando una mossa manageriale in un caso di inadempienza contrattuale. La Ministra Joly è stata categorica: qualsiasi violazione dell’accordo di investimento precedentemente stipulato sarà considerata un inadempimento contrattuale.
Lo scontro, ancora una volta, sottolinea la dipendenza politica che le nazioni hanno dalle promesse di investimento delle grandi multinazionali, e come la logica del profitto possa mandare a monte gli accordi territoriali in un batter d’occhio.
La delusione arriva con veemenza anche dal Premier dell’Ontario, Doug Ford, la cui provincia genera circa il 40% del PIL nazionale ed è l’epicentro dell’industria automobilistica canadese. La perdita dei posti di lavoro legati alla Jeep Compass è un duro colpo per la regione, soprattutto perché l’Ontario rappresenta un mercato strategico cruciale per il gruppo automobilistico. Da parte sua, Stellantis ha tentato di gettare acqua sul fuoco, con il suo management che ha ribadito come il Canada “resti un mercato strategico” per il gruppo.
In effetti, da parte di Stellantis, questa parte resta quella più concreta della sua condotta: il Canada è strategico in quanto paese in cui vendere auto, non necessariamente produrle. Il trasferimento della Compass in Illinois ha fatto infuriare sindacati e politica canadese per come gli States che investono abbiano superato facilmente la lealtà territoriale.
La mossa di Stellantis, anche se motivata da ragioni economiche e industriali interne (prevedibili costi o incentivi statunitensi più vantaggiosi), ha l’effetto amaro di aver usato l’investimento canadese come un ponte temporaneo, per poi spostare la produzione in un mercato che offre, evidentemente, condizioni più favorevoli.